Sociale, Case famiglia Roma: adeguare subito rette contro caro bollette

Siamo le sentinelle delle fragilità nella capitale

NOV 14, 2022 -

Roma, 14 nov. (askanews) – Hanno regalato al Sindaco Gualtieri un pupazzo a forma di oca, perché proprio come le oche del Campidoglio, che salvarono con il loro starnazzare Roma dall’assedio dei Galli, così le case famiglia di Roma, con il loro lavoro di cura portato avanti in nome e per conto dell’Amministrazione, rappresentano non solo la salvezza per centinaia di cittadini fragili, ma contribuiscono a “salvare” la dignità stessa della Capitale. Ogni giorno, da oltre 25 anni, le case famiglia per persone con disabilità e per i più vulnerabili della Capitale sono una risposta concreta e a misura umana: l’associazione Casa al Plurale, nel convegno “Case famiglia, una risorsa per Roma da oltre 25 anni” promosso stamattina in Campidoglio, ha voluto raccontare proprio questa “storia fantastica” che rischia, però, di finire. Senza un adeguamento immediato delle tariffe al costo reale della vita, infatti, queste strutture, che ospitano oltre 400 persone con disabilità e centinaia tra minori e mamme in difficoltà, sono destinate alla chiusura; il caro bollette di questi mesi è l’ennesimo colpo, forse quello definitivo, inflitto a queste comunità in sofferenza da anni. L’Associazione, che dal 2006 rappresenta le organizzazioni che operano sul territorio capitolino a sostegno delle persone con disabilità, dei minori in stato di abbandono e delle donne con figli che vivono in situazioni di grave fragilità, oggi è tornata a sollecitare l’aumento per le rette in casa famiglia, anche chiedendo di tener fede alla promessa fatta qualche mese fa, quando l’Assemblea Capitolina approvò la mozione n. 111 del 19 maggio 2022 che andava verso “l’adeguamento delle rette per le case famiglia”. Attualmente le risorse stanziate dal Comune coprono circa la metà del fabbisogno quotidiano di queste strutture. Riportiamo solo qualche esempio: per una casa per otto persone con disabilità lieve sarebbe necessaria una retta pari a Ç193.47, mentre la retta attualmente prevista, IVA esclusa, ammonta Ç 105.28. Per una casa famiglia per persone con disabilità complessa la retta necessaria dovrebbe essere Ç242.84, mentre la quella attualmente prevista, IVA esclusa, è pari a Ç 144.37. Sono i numeri che emergono dal report “Quanto costa una casa famiglia?” costantemente aggiornato dall’Associazione. Tale studio è il risultato dell’analisi dei costi standard delle varie tipologie di strutture di accoglienza per minori e per persone con disabilità, esistenti sul territorio capitolino: donne con bambini, adolescenti, bambini e ragazzi per varie fasce di età, persone con disabilità lievi e gravi. Sono state conteggiate, fino all’ultimo centesimo, tutte le spese e le ore di presenza necessarie del personale, al fine di offrire un documento preciso ed esaustivo a chi ha il potere di decidere quanto stanziare e in che misura. Sociale/Sociale, Case famiglie Roma: adeguamento rette contro caro bollette -2- Roma, 14 nov. (askanews) – Dai costi di luce e gas a quelli dell’acqua, dal cibo fino agli affitti, dalle assicurazioni dei veicoli agli estintori. Infine c’è il costo del lavoro, la voce in realtà più importante, che assorbe circa il 75% della spesa necessaria. Si tratta del costo degli stipendi per gli educatori, gli operatori socio sanitari e i tanti altri professionisti, tutte figure previste per legge, che lavorano su turni 24h al giorno 365 giorni l’anno. Queste persone sono uomini e donne che per professione e vocazione sanno ricostruire le storie delle vittime di tratta, sanno ridare fiducia ai bambini maltrattati, sono le mani che imboccano o lavano le persone con gravi disabilità sempre a meno di un metro di distanza anche in tempo di pandemia: sono gli “strumenti” per dare cittadinanza a tutte queste categorie fragili. “Le oche hanno salvato il Campidoglio 2400 anni fa. Oggi le sentinelle sono i più fragili, sono coloro che stanno ai margini che svegliano la città, danno l’allarme: “Attenzione città di Roma, ritrova la tua storia, la tua umanità il senso profondissimo del tuo essere comunità. E, sono parole di Gualtieri, “Ci sono poche cose che danno senso al lavoro di un Sindaco come occuparsi dei più fragili”. Occorre allora trarne le conseguenze. La dignità delle persone fragili e di chi lavora per loro passa per il giusto corrispettivo”, commenta Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale. Le case famiglia non vanno concepite come un costo bensì come un investimento, che una società sana, civile, attenta ai suoi concittadini più fragili, compie affinché queste persone, portatrici di medesimi diritti, possano essere in condizione di vivere una vita degna di essere vissuta. “Dopo di noi, chi si prenderà cura di nostro figlio disabile?” è la domanda di tutti i genitori con un figlio con disabilità; le risposte possibili sono diverse: la vita autonoma e indipendente, per chi è in grado ed è messo nella condizione di esserlo, la vita in famiglia, per chi ce l’ha e sceglie di restarci, oppure la vita in casa famiglia. Di certo, mai più istituti o grossi centri di accoglienza, come ci dimostrano anche le diverse testimonianze di genitori di persone con disabilità e di operatrici, operatori, che si sono susseguite nel corso della conferenza. Sono intervenuti tra gli altri al convegno, moderato da Chiara Ludovisi di Redattore Sociale, Luigi Vittorio Berliri, Presidente Casa al Plurale, Benoni Ambarus, Vescovo ausiliare di Roma, incaricato per la pastorale della carità, dei migranti e delle missioni, Barbara Funari, Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute, Angelina Di Prinzio, Dipartimento Politiche Sociali e Salute, Erica Battaglia, Presidente Commissione Cultura, Politiche Giovanili e Lavoro, Carla Fermariello, Presidente Commissione Scuola, Tiziana Biolghini, Consigliera Comunale Delegata alle Pari Opportunità.