Covid, Gimbe: continua discesa contagi. Lieve aumento decessi

In discesa anche le terapie intensive

OTT 27, 2022 -

Roma, 27 ott. (askanews) – Continua la discesa dei contagi da Covid 19 (-14,4%) nel nostro paese mentre tornano a scendere le terapie intensive (-8,7%), sono stabili i ricoveri (+1,6%) e i decessi risultano in lieve aumento (+2,8%). Questa fotografia fatta dal rapporto settimanale di Gimbe. Per quanto riguarda, invece, la quarta dose, restano scoperte 13,2 milioni di persone. Nel dettaglio, Gimbe mette in rilievo nel suo rapporto riferito all’ultima settimana (19-25 ottobre) che il calo dei nuovi casi (236.023 vs 275.628) riguarda tutte le regioni ad eccezione della Sicilia. Mentre sono, in totale, 27 le province con oltre 500 casi per 100.000 abitanti. Sostanzialmente stabile, invece, l’occupazione dei posti letto in area medica (+113) e, dopo 3 settimane, tornano a scendere le terapie intensive (-22). Lieve aumento dei decessi (559 vs 544) con una media di 80 al giorno. Sono 6,8 milioni i non vaccinati, di cui 830 mila guariti protetti solo temporaneamente. 7,46 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,36 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato. Per quanto iguarda, invece, le quarte dosi, ci si trova dinnanzi ad un tasso di copertura nazionale al 21,4% con nette differenze regionali: dal 10% della Sicilia al 33% del Piemonte. Nessun dato ufficiale, invce, risulta sulla somministrazione delle quinte dosi. Per ciò che concerne l’allerta ECDC sulla variante cerberus, questa, secondo Gimbe, diventerà dominante tra metà novembre e inizio dicembre 2022, “con verosimile aumento dei casi”. “L’ECDC – sottolinea il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – raccomanda a tutti i Governi di proseguire con la campagna di vaccinazione primaria e con tutti i richiami previsti, di rafforzare il sequenziamento, in termini di campionamento, frequenza e tempestività e di continuare il monitoraggio di tutti gli indicatori (contagi, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva, decessi), specialmente negli over 65”.