Roma, 21 ott. (askanews) – Il numero delle donne medico in Italia è sempre maggiore ed è destinato ad aumentare in fretta fino a superare quello dei colleghi uomini. Già oggi le donne medico con meno di 70 anni sono più dei colleghi uomini, il 50,9% del totale. Considerando il totale degli iscritti all’Ordine, sotto i 65 anni raggiungono il 55% e sotto i 50 anni toccano addirittura il 60%. In oncologia le donne arrivano al 70% e, nonostante a livello nazionale solo il 15% ricopra posizioni apicali, va segnalata l’eccezione della rete oncologica Piemonte-Val d’Aosta, in cui ben 6 primari sono donne a fronte di 8 uomini. Della decisa riduzione del cosiddetto gender gap stanno beneficiando anche il mondo della ricerca e della clinica e di quanto sia sempre più fondamentale il ruolo della donna nella medicina si è discusso anche in occasione della consegna dell’UPO Alumni “Award for Women in Academy and Research”, il riconoscimento, promosso dall’Associazione delle laureate e laureati, con cui l’Università del Piemonte Orientale premia le donne che più si sono distinte in termini di carriera accademica e ricerca. Giunto alla sua seconda edizione, quest’anno il premio è andato Gabriella Pravettoni, direttrice della Applied Research Division for Cognitive and Psychological Science all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ed è stato consegnato dal Rettore dell’UPO, Gian Carlo Avanzi, nell’aula magna del Campus “Perrone” a Novara in occasione del convegno internazionale Innovators in Breast Cancer. Oltre a vantare un prestigioso curriculum accademico e scientifico, Gabriella Pravettoni rappresenta anche l’unico caso in Italia di una psicologa diventata direttrice di un dipartimento di oncologia. (Segue).(Segue)
Medicina, sempre più donne in Italia ai vertici della ricerca
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