Anziani, Fond. Alberto Sordi organizza seminario su piani assistenza

Momento di riflessione e confronto su come prendersi cura degli anziani

OTT 3, 2022 -

Roma, 3 ott. (askanews) – “Dai piani di assistenza ai piani di esistenza”: è questo il titolo del seminario organizzato da Fondazione Alberto Sordi e area di Scienze Infermieristiche dell’Università Campus Bio-Medico (UCBM) di Roma, in occasione della Giornata internazionale dedicata alla persona anziana, istituita dalle Nazioni Unite nel 1990. L’evento – che si è tenuto nell’ateneo romano – ha rappresentato un importante momento di riflessione e confronto sulla promozione di una nuova cultura del prendersi cura della persona anziana all’interno della rete dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari. Due le sessioni, entrambe moderate da Maria Grazia De Marinis dell’UCBM. La prima – Basi culturali e teoriche per un nuovo modello di cura – è stata aperta da Tommasangelo Petitti (IRCCS Fondazione Don Gnocchi Onlus – UCBM) che, nel corso del suo intervento, si è soffermato sui luoghi di vita delle persone anziane in Italia. A seguire, Bianca Di Francesco dell’Associazione Alberto Sordi ha descritto le teorie psicologiche che supportano un invecchiamento attivo e una crescita della persona in tutto l’arco della vita. In conclusione, Maria Matarese (UCBM) ha descritto i modelli di residenzialità e il concetto di prendersi cura della persona anziana. A tal riguardo, ha specificato che “deve cambiare il concetto di residenzialità, perché le strutture non devono essere soltanto garanzia di cura ma contesti in cui le persone che le vivono possano continuare a crescere attraverso la condivisione di esperienze con coetanei ma anche con persone di generazioni differenti. Luoghi, insomma, in cui sentirsi realmente a casa: ambienti familiari dove poter prendere decisioni, esprimere la propria creatività, condividere momenti di gioia e coltivare relazioni significative”. Nella seconda sessione, i relatori intervenuti hanno presentato concrete esperienze realizzate in vari contesti. Francesca Lospoto ha raccontato del centro diurno per anziani fragili dell’Associazione Alberto Sordi, che aiuta da anni le persone anziane a trovare nuovi progetti di vita. Poi, Maria Grazia Montalbano (LUSAN srl) ha illustrato i principali aspetti di progettazione e attuazione del modello person centered care in una residenza assistenziale. Giancarlo Penza della Comunità di Sant’Egidio ha rappresentato l’esperienza del co-housing come nuova scelta abitativa e di vita: soluzioni nuove che hanno così, poi, trovato continuità nella relazione di Cecilia Stajano (Fondazione Mondo Digitale) incentrata sul tema, molto attuale, del contributo della tecnologia ai progetti di vita anche a partire dalle criticità emerse durante la recente emergenza sanitaria. Luca Lodi, educatore e autore di “Lunafasia” e “Ageismo. Il mistero del nome perduto”, dalla sua prospettiva di scrittore ha evidenziato l’incisività del racconto come strumento per stimolare in chi si prende cura degli anziani alla riflessione sui comportamenti, sugli atteggiamenti e soprattutto sullo sguardo che ognuno ha verso l’altro. La chiusura dei lavori è stata di particolare impatto emotivo, per l’intervento della Maestra Anna Maria Buontempo, che con i suoi 103 anni ha descritto la motivazione che l’ha portata a scrivere il libro “Storia di una maestra” (Volturnia Edizioni), in cui racconta la sua vita. La maestra ha saputo inviare alla platea un messaggio chiaro sul tesoro nascosto in ogni vita, che spetta ad ognuno saper scoprire e valorizzare. Il seminario ha voluto, in una ricorrenza dall’alto valore simbolico come la Giornata Internazionale dedicata alla persona anziana, lanciare un messaggio importante di cambiamento culturale che deve essere promosso a livello dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari con il passaggio dai piani di assistenza definiti dal personale sanitario ai piani di esistenza definiti dalle persone stesse sulla base dei loro progetti di vita e delle loro priorità.