Settimana del benessere sessuale: consulenze specialisti in tutta Italia

Da oggi al 1 ottobre: tutti gli eventi sulla pagina Fb della FISS

SET 26, 2022 -

Roma, 26 set. (askanews) – L’appuntamento con la Settimana del Benessere Sessuale (SBS) torna dal 26 settembre al 1° ottobre 2022. Da nove anni, la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) offre la possibilità di porre domande agli esperti su sessualità, educazione sessuale e affettività tramite una consulenza gratuita o le iniziative di incontro che quest’anno torneranno in presenza in tutta Italia. Sul sito (www.fissonline.it) e sulla pagina Facebook della Federazione sono pubblicati gli eventi e la lista degli specialisti disponibili. Gli appuntamenti organizzati dai soci della Fiss hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione verso il tema della salute sessuale, la cui promozione secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) svolge un ruolo essenziale nel raggiungimento e mantenimento del benessere globale della persona. «La Settimana del Benessere Sessuale giunge alla nona edizione con il desiderio di tornare a incontrare la gente per parlare delle tematiche che riguardano le relazioni affettive e sessuali. Negli anni della pandemia i nostri iscritti non hanno mai trascurato l’appuntamento assicurando consulenze on line. Ora tornano con la volontà di riconquistare i vantaggi dell’incontro in presenza specie con le giovani generazioni che più di altri hanno bisogno del confronto con figure specialistiche e professionali», spiega il professor Salvo Caruso, presidente della FISS, ginecologo e associato dell’Università di Catania. Come ogni anno, la Federazione ha condotto un’indagine on line con lo scopo di conoscere gli orientamenti della popolazione su nuovi fenomeni e tematiche di attualità. Il questionario per l’edizione del 2022, ha indagato quali sono le posizioni che gli italiani hanno riguardo alle pratiche di chirurgia estetica dei genitali. Il trend di interventi è infatti in crescita da anni anche in Italia. «Questo tipo di chirurgia spesso viene richiesta dalle persone per sentirsi in armonia con il proprio corpo e vivere serenamente la propria sessualità», commenta Caruso. «L’indagine mira a dare il polso della situazione su quanto gli italiani conoscano un fenomeno in crescita, nonostante sia ancora considerato di nicchia, e sapere se hanno al riguardo dei pregiudizi. Dietro le richieste di chirurgia estetica delle parti intime non c’è solo vanità ma anche percorsi che le persone compiono per affermare la propria identità», afferma la dottoressa Roberta Rossi, psicosessuologa e past president della Fiss. Secondo la ricerca, nessuno dichiara di essersi sottoposto a un’operazione di chirurgia estetica dei genitali. E anche la stragrande maggioranza (oltre il 90%) non ha mai pensato di farlo. Quasi tutti però ne hanno sentito parlare. Fra gli interventi più noti, in cima c’è la circoncisione, seguita dall’imenoplastica e dal ringiovanimento vaginale. Meno conosciuti sono l’aumento del punto G, la rimozione scrotale e il lifting del pene. Chi è stato sfiorato dall’idea di bussare alla porta del chirurgo per le parti intime ha considerato l’ipotesi di sottoporsi al ringiovanimento della vagina e alla labioplastica, cioè alla chirurgia delle piccole labbra. In generale la chirurgia estetica, non solo dei genitali, non attrae il campione. Oltre l’80 per cento infatti dichiara di non essersi mai sottoposto a un intervento e ben il 74% dei partecipanti sostiene di non averne mai sentito il bisogno. Fra i fattori annoverati per non rivolgersi al chirurgo estetico, per il 96% c’è la disapprovazione che ne deriverebbe da parte di amici e familiari. I pochi che dicono di aver fatto ricorso affermano che la decisione è stata influenzata dall’insoddisfazione per il proprio aspetto, seguito dal desiderio di migliorare la sicurezza e essere più attraenti. C’è comunque chi ha rotto gli indugi. Chi si è sottoposto agli interventi di chirurgia estetica afferma di aver voluto colmare un senso di insoddisfazione personale per il proprio aspetto fisico. I partecipanti dichiarano di aver fatto ricorso agli interventi per migliorare in primo luogo l’immagine, l’autostima e l’umore. In generale, credono che chi si sottopone alle procedure di chirurgia estetica non faccia nulla di male e allo stesso tempo rifiutano il concetto che i “ritocchini” migliorino l’aspetto di donne e uomini o che risultino più attraenti agli occhi degli altri. Chi pensava che avrebbe migliorato molto la propria vita sociale è solo una risicata minoranza. La maggioranza invece crede che avrebbe migliorato la relazione sessuale con il partner. Sul fatto che siano pericolose le operazioni, più del 36% è d’accordo così come il 45% ritiene che siano dolorose e il 43% che facciano sentire le persone più sicure di sé.