RemTech, confronto su governo ambiente e giustizia climatica

Pasquale (Cfa): rischio cortocircuito tra poteri dello Stato

SET 22, 2022 -

RemTechExpo Ferrara, 22 set. (askanews) – Cosa significa oggi affermare il diritto alla giustizia climatica? Esiste un’obbligazione a cui gli Stati e le imprese devono aderire? Può un tribunale sentenziare contro politiche climatiche espresse dal suo stesso Stato? Sono domande importanti sulle quali i giuristi devono riflettere perché non esiste ancora una soluzione concorde e univoca, nonostante vi siano tante sentenze definite storiche ed epocali in tutto il mondo. “E’ evidente che si deve andare verso una stabilità del clima, verso una riduzione delle temperature. Ma il compito dei tecnici è quello di dare sostanza, solidità e stabilità a questi nuovi diritti che nascono”. Lo ha spiegato la presidente della Camera Forense Ambientale, avv. Cinzia Pasquale, nella seconda giornata di RemTech Expo a Ferrara. Come è stato ricordato durante il panel “Governare l’ambiente. Giustizia climatica e sviluppo sostenibile, attori e processi territoriali”, c’è una ricostruzione che vede diritti individuali e collettivi spesso in cortocircuito proprio su temi ambientali e del clima. Con diritti addirittura precostituiti rispetto alla fruizione dell’ambiente e alle decisioni dei poteri pubblici statali: “Su questa ricostruzione, sulla quale si fondano poi molte delle sentenze note e delle azioni giudiziarie che sono state proposte – ha spiegato Pasquale -, bisogna comprendere come atteggiarsi e come le norme esistenti o quelle che possono nascere debbano necessariamente supportare questo diritto”. E’ evidente, secondo i tecnici intervenuti a Ferrara, che pensare di esaurire il tema all’interno delle aule di giustizia è impossibile perché “non può esserci un potere giudiziario che imponga agli Stati una politica climatica. E’ chiaro, come in genere avviene in questa dimensione ambientale più grande e poi climatica, che la collaborazione tra diversi poteri diventa fondamentale. Non può esserci un potere che prevalga sull’altro”. Ancora una volta, come è emerso nei workshop e nei dibattiti della seconda giornata di RemTech Expo, risulta necessario rafforzare le competenze delle pubbliche amministrazioni: “Solo la conoscenza può condurre a comportamenti virtuosi ed equi – ha ribadito la presidente della Camera Forense Ambientale -. E, soprattutto nella materia giuridico-ambientale, la conoscenza è difficile perché si tratta di una legislazione specialistica, in continua evoluzione che ha fonti non solo nazionali ma anche europee che devono necessariamente integrarsi”.