Meeting Rimini, “Farmaci per tutti, farmaci per il futuro”

La testimonianza di chi fa impresa in ambito sanitario

AGO 25, 2022 -

Meeting Rimini Rimini, 25 ago. (askanews) – “Fare impresa nell’ambito sanitario”, titolo di uno degli ultimi incontri dell’edizione 2022 del Meeting di Rimini, è l’impegno di chi vuole rispondere al bisogno di salute delle persone. Tre le storie raccontate dalla voce stessa dei protagonisti. Sergio Daniotti, presidente Banco Farmaceutico, ha raccontato i numeri di una no-profit che però è chiamata alle stesse sfide di un’impresa profit: “Servono elevate professionalità, la capacità di innovazione e adattamento e le stesse professionalità che si adoperano dentro un’azienda farmaceutica”. Il Banco Farmaceutico, nato nel 2000, ha al centro dei propri pensieri i suoi beneficiari: “I nostri azionisti sono i poveri. Non siamo per i poveri, noi siamo dei poveri”. Una realtà agile: “Il farmaco è un bene dall’alto valore economico, costiamo poco rispetto al valore che generiamo. Per ogni euro di investimento ci sono 21 euro e 38 centesimi di beni sanitari donati”. Daniotti ha ricordato gli impegni del Banco Farmaceutico: la settimana di raccolta del farmaco, il sostegno a 1800 realtà a contatto con i poveri, lo sforzo durante la pandemia anche per i dispositivi di protezione individuale e l’aiuto recente all’Ucraina. Fabio Biondi, fondatore e presidente Diatech Pharmacogenetics, ha segnalato le sfide di chi presidia un settore d’avanguardia: “La farmacogenetica è lo studio dell’impatto della genetica nei farmaci. Noi siamo leader in Italia e tra le prime in Europa per questa nuova disciplina”. Essere imprenditori è una sfida che vede come colonna portante il senso di responsabilità: “Sono in aumento le malattie oncologiche. Con la farmacogenetica e le medicine personalizzate stiamo ottenendo il risultato di cronicizzare la malattia, aumentando la qualità di vita dei pazienti. La cura del futuro – anticipa Biondi – sarà poco invasiva, sarà economica, speriamo a disposizione di tutti”. Infine don Luc Zongo, sacerdote camilliano originario del Burkina Faso, ma che ha studiato a lungo farmacologia a Roma Tor Vergata, ha condiviso con il popolo del Meeting un sogno nato dieci anni fa e che adesso si sta concretizzando. “Nel nostro ospedale dei Camilliani in Burkina Faso – ha raccontato – facciamo 1500 consultazioni al giorno, aiutando molto il Governo nel sostenere i malati”. Le diagnosi ci sono, ma i farmaci sono scarsi e costosi. “Nel dicembre 2012, durante un corso di tecnologia farmaceutica – ha raccontato – ho riflettuto su quanto la soluzione fisiologica, fatta in gran parte di acqua, costi così tanto in funzione delle spese di trasporto”. Da qui, il sogno di Cami-Pharm, che ha mosso i primi passi concreti nel febbraio 2021. La possibilità, cioè, di produrre farmaci in loco, con un’impresa di produzione farmaceutica camilliana “potente e capace di coprire le necessità in termini di farmaci essenziali”. Cami-Pharm si pone l’obiettivo di coprire il 30% del mercato domestico del Burkina Faso nei suoi primi cinque anni, coinvolgendo 150 dipendenti diretti e 3mila indiretti, valorizzando le materie prime locali e garantendo l’indipendenza farmaceutica, resasi ancora più necessaria in contesto di crisi e di pandemia. Cami-Pharm ha già i terreni e sta muovendo i passi successivi secondo programma: “Spero di tornare al Meeting nei prossimi anni – ha auspicato don Luc Zongo – con l’officina farmaceutica già avviata”.