Roma, ammalata e sfrattata: Unione inquilini fa ricorso all’Onu

"Inspiegabile disinteresse dell'amministrazione capitolina"

AGO 4, 2022 -

Roma Roma, 4 ago. (askanews) – “Chi e come dovrebbe far rispettare i diritti umani e non lo fa. Così, nell’indifferenza di tutte le istituzioni, una donna di 59 anni, con gravi patologie, viene sfrattata nella città eterna in piena estate e con il Covid ancora diffuso. Tutto ha inizio nella pandemia, quando M.V. viene costretta ad una cassa integrazione che riceve con estremo ritardo e che non le ha permesso di onorare un contratto di affitto che da 9 anni pagava regolarmente”. Così, dopo una sentenza di sfratto per morosità incolpevole M.V. riceve le visite dell’ufficiale giudiziario, fino al quarto accesso ed esecuzione con forza pubblica avvenuto il 20 Luglio. Malgrado la donna si sia rivolta più volte al servizio sociale del X Municipio, vivendo ad Ostia. Ma malgrado la sua situazione fosse conosciuta dagli uffici di Roma Capitale e dal Dipartimento Politiche Abitative, nessuno era presente quella mattina a garanzia. E così non è stata fornita assistenza adeguata per un passaggio da casa a casa “come previsto dai trattati internazionali ratificati dal nostro Paese”. Lo stesso Alto Commissariato Onu sui diritti umani, sulla base del ricorso che è stato presentato, ha chiesto alle istituzioni italiane competenti tale soluzione, l’unica rispettosa dei diritti umani, oltre che del diritto dei proprietà, dato che l’alloggio sarebbe stato liberato senza ulteriori danni alla salute di M. V. Ma niente. M.V. è attualmente ospitata da amici ad oltre 100 chilometri dal suo comune, nessuna istituzione l’ha più cercata, ha lasciato che fosse spazzata via con la forza pubblica, malgrado le obbligazioni legali in capo al sindaco. Perciò è ancor più straziante il silenzio che ad oggi persiste. L’avvocato Giuseppe Libutti, che ha curato i ricorsi all’Onu dell’Unione Inquilini giudica “Inspiegabile il disinteresse dell’amministrazione di Roma Capitale su un tema quale il diritto alla casa come inspiegabile è il fatto che l’amministrazione di Roma già diffidata a rispettare gli impegni presi in sede internazionale non si sia degnata neanche di dare una risposta” Cesare Ottolini, coordinatore dell’Alleanza Internazionale degli Abitanti aggiunge che “il caso di M.V. è purtroppo esemplificativo di come, in generale, l’Italia continua a violare la normativa che ha ratificato con leggi, non con slogan. A livello internazionale, per far fronte all’aggravamento della crisi svelata dalla pandemia e dalla guerra, il Relatore Onu sul diritto alla casa con cui collaboriamo sta intervenendo per chiedere ai governi nuove moratorie degli sfratti. In Europa, paesi governati dalla sinistra come la Spagna, stanno approvando leggi di tutela degli inquilini anche sull’impulso dato dalla Risoluzione sulla casa approvata dal Parlamento europeo nel gennaio 2021.In Italia, il comune di Roma si gira dall’altra parte”. “Siamo impegnati da anni nella Campagna Sfratti Zero e non faremo passare sotto silenzio né il caso di M.V. né i numerosi altri di cui sono vittime troppe persone – aggiunge – Perciò nello spirito della massima disponibilità a collaborare, nel caso di ulteriore silenzio non esiteremo a chiedere l’intervento del Relatore Onu sul diritto alla casa. Questi non manderà i caschi e nemmeno minaccerà il carcere a chi viola i diritti umani, ma ne risentirà pesantemente la reputazione del comune di Roma e dell’Italia”.