Sistema benessere animale, associazioni: bene Speranza su modifiche

"Primo passo contro #BugieInEtichetta, ora definire standard specie"

AGO 3, 2022 -

Animali Milano, 3 ago. (askanews) – “Da quanto abbiamo appreso, è stato raggiunto un primo importante risultato contro le #BugieInEtichetta, ma il nostro lavoro in difesa degli animali allevati, dei cittadini e delle aziende realmente impegnate nella transizione verso un maggior benessere animale non si ferma certo qui. Grazie all’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza, nel testo portato dal governo in Conferenza Stato-Regioni sono infatti state recepite alcune modifiche positive al decreto che istituisce l’etichettatura nazionale volontaria sul benessere animale”. E’ quanto hanno dichiarato in una nota congiunta le associazioni Animalisti Italiani, Animal Law Italia, Animal Equality, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, Essere Animali, Greenpeace, LAV, LEIDAA, Legambiente, OIPA, The Good Lobby e WWF Italia. “Dopo due anni intensi di impegno contro la pessima proposta originaria, inspiegabilmente difesa dal ministro delle Politiche agricole del M5S Stefano Patuanelli, che avrebbe favorito ancora una volta gli interessi degli allevamenti industriali a carattere intensivo che lavorano ai limiti di legge – si legge ancora nel comunicato – le 14 associazioni della coalizione contro le “Bugie in etichetta” accolgono con favore le modifiche apportate dal ministro Speranza al decreto interministeriale che istituisce il Sistema di qualità nazionale per il benessere animale (Sqnba), da cui nascerà l’etichettatura istituzionale su base volontaria”. “Si tratta solo di un primo passo, che dovrà necessariamente essere seguito dalla definizione adeguata degli standard di benessere per le diverse specie” prosegue la nota, aggiungendo che “continueremo a seguire attentamente i lavori per assicurare che le bugie ai cittadini, presenti nella bozza di decreto, che Speranza ha fatto uscire dalla porta, non rientrino dalla finestra con l’approvazione di standard inadeguati e incoerenti con il benessere animale per le singole specie allevate e/o con la scelta di un’etichettatura poco trasparente”. “Per impedire raggiri ai consumatori e dare risposta a 1,4 milioni di cittadini che hanno chiesto di eliminare le gabbie negli allevamenti – continuano le 14 associazioni – chiediamo a tutti i partiti, alle formazioni politiche e ai loro leader impegnati in campagna elettorale di far sapere subito ai cittadini, a cui chiedono il voto, se faranno battaglia per un’etichettatura istituzionale volontaria Sqnba che non dica bugie, ad esempio nascondendo l’uso delle gabbie, elemento che invece, per garantire trasparenza, dovrà necessariamente essere presente in etichetta”. “A questo si aggiunge la necessità di un’interpretazione chiara dei livelli progressivi indicati nel decreto, che devono essere applicati a metodi di allevamento differenti (almeno due nell’allevamento al coperto e due in quello all’aperto), in modo da garantire trasparenza e chiarezza sull’etichetta” spiegano le associazioni, evidenziando che “sarà inoltre essenziale prevedere meccanismi di controllo adeguati, al fine di intercettare e disincentivare in modo efficace possibili comportamenti illeciti, prevedendo la revoca definitiva per coloro che non rispettano i requisiti pur essendo certificati Sqnba”.