Siccità, appello di 6 associazioni: stop alla caccia

"La tutela dell'ambiente prioritaria rispetto a divertimento"

LUG 26, 2022 -

Siccità Milano, 26 lug. (askanews) – Una serie di provvedimenti urgenti per la tutela della fauna selvatica a partire dallo stop alla caccia. E’ la richiesta avanzata da sei associazioni ambientaliste e animaliste (ENPA, LAC, LAV, Legambiente, LIPU e WWF Italia) in una lettera inviata ai Presidenti delle Regioni, al Ministro Cingolani, all’ISPRA e alle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri a fronte alla drammatica situazione che vive l’Italia a causa di incendi, siccità e caldo anomalo. “La scarsità di acqua, i roghi, il caldo torrido stanno duramente mettendo a repentaglio l’intera fauna selvatica, determinando situazioni ambientali assai critiche, proprio nella fase della riproduzione e di nidificazione”, scrivono le associazioni che lanciano l’allarme: “Numerosi habitat risultano compromessi o profondamente modificati a causa degli effetti, diretti e indiretti, dei cambiamenti climatici, nonché di comportamenti irresponsabili e in taluni casi criminali, come quelli perpetrati da chi si rende autore di incendi boschivi” Le associazioni evidenziano come “la fauna selvatica è patrimonio dello Stato e che la Costituzione repubblicana pone, tra i suoi principi fondamentali (art. 9 Cost.) la tutela di ambiente, biodiversità, ecosistemi ed animali”. Ne consegue che è preciso dovere dello Stato, delle Regioni e delle Istituzioni applicare ogni misura necessaria a tutelare la fauna, la cui tutela ha sempre la priorità rispetto ad altre attività, in particolar modo per quelle “ludiche” come la caccia. La richiesta è dunque quella o sospendere ogni attività venatoria per la stagione 2022/2023, o in subordine, di revocare le aperture anticipate della caccia. E ancora: di adeguare i calendari venatori indicando tempestivamente le zone interessate dagli incendi, in cui è vietata l’attività di caccia; di aggiornare la mappa delle aree percorse da fuoco rilevate nei termini di 45 giorni dalla estinzione dell’incendio; e infine di adottare provvedimenti immediati che estendano tale prescrizione anche alle aree limitrofe a quelle oggetto di incendio, dove hanno trovato e troveranno rifugio gli animali scampati al fuoco. “In questo drammatico contesto, ci chiediamo come sia possibile autorizzare gli spari contro i selvatici, stremati, senza più habitat cancellati dalle fiamme e dalla siccità, per mero divertimento”, si legge in un passaggio della missiva.