Rdc, Assistenti sociali: stretta è contro i poveri e inapplicabile

Gazzi: palliativi e compromessi sulla pelle delle persone

LUG 8, 2022 -

Dl aiuti Milano, 8 lug. (askanews) – “Sul Reddito di cittadinanza si rasenta il ridicolo, se non fosse che si parla di persone in carne ed ossa e di sofferenze concrete, mi limiterei a dire che questa ‘stretta’ dimostra che molti di quelli sul divano oggi sono al governo e in Parlamento. La norma che stabilisce la perdita del sussidio dopo il secondo rifiuto di un’offerta di lavoro ‘congrua’ da parte di un privato è inapplicabile ed è l’ennesima bandierina per alimentare il consueto dagli addosso al povero. Non esiste una lista di proscrizione di chi percepisce il Reddito di cittadinanza, né può essere un privato a stabilire la congruità dell’offerta”. Lo ha dichiarato in una nota il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, attaccando l’emendamento proposto da FI e approvato ieri dalla maggioranza con il voto di fiducia alla Camera al Decreto Aiuti. “Tutti palliativi, compromessi inutili per accontentare ora l’una ora l’altra forza politica – ha aggiunto Gazzi – che sviano sulla necessità di una riforma che abbiamo chiesto in tanti, noi che conosciamo chi davvero vive nel disagio, Caritas, Allenza contro la Povertà, o come la sociologa Chiara Saraceno che studia le leggi senza paraocchi o per interessi elettorali”. “Chiediamo ascolto e riforme vere e subito, la cancellazione di questa norma con un altro provvedimento che affronti il tema nel suo insieme e senza preconcetti” ha proseguito il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, concludendo “i poveri esistono davvero, non sono merce di scambio”.