Oggi la sentenza per l’omicidio di Willy: i fratelli Bianchi rischiano l’ergastolo

La decisione dei giudici è prevista nel primo pomeriggio

LUG 4, 2022 -

Criminalità Frosinone, 4 lug. (askanews) – È attesa per oggi la sentenza in merito all’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane aiuto cuoco ucciso nella notte tra il 5 ed il 6 settembre del 2020 nel pieno centro urbano di Colleferro. Il ragazzo, di origine capoverdiana, è stato ammazzato a calci pugni, nel corso di una rissa in cui lui non c’entrava nulla, preso a caso e solo perché stava provando a metter in salvo un suo amico. Davanti ai giudici della corte d’assise di Frosinone ci sono i fratelli Marco e Gabriele Bianchi ed i loro amici Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Ragazzi esperti di lotta Mma, residenti ad Artena, membri della chat ‘Gang dello scrocchio’, responsabili di un fatto assurdo e che non trova giustificazione. Nei confronti dei Bianchi i pubblici ministeri hanno chiesto il massimo della pena, l’ergastolo. Pincarelli e Belleggia rischiano, invece, 24 anni. La procura ha chiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi I giudici della Corte d’assise di Frosinone sono in camera di consiglio per la sentenza La sentenza è attesa nel primo pomeriggio. Secondo gli inquirenti Marco e Gabriele Bianchi hanno dato “sfogo al loro impulso violento, approcciandosi alla folla con il solo intento di ledere e non recedendo dal proprio proposito criminoso nonostante i tentativi” di alcuni presenti “di spiegare come non vi fosse assolutamente la necessità di adoperare violenza”. Nelle repliche scritte i magistrati della pubblica accusa ribadiscono che “il movente della condotta è da ritenersi così banale, da rendere del tutto spropositata l’azione aggressiva con esiti letali ed in questi limiti contenutistici, si può senz’altro osservare come un ‘non movente'”. Il difensore della mamma e della sorella di Willy, parte civile nel processo, l’avvocato Domenico Marzi, ha spiegato: “Attendiamo con serenità questa sentenza così come abbiamo affrontato l’intero processo. Gli elementi raccolti su questa tragica vicenda sono a mio avviso univoci”. A Paliano, dove Willy viveva, è sorto un comitato che lo ricorda. Sono i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato a quasi tutte le udienze con indosso una maglietta in ricordo dell’amico che non c’è più, del loro coetaneo ucciso. A Willy è stata data dal presidente Mattarella la medaglia d’oro al valore civile. Nelle motivazioni il capo dello Stato ha spiegato che andava riconosciuto “l’eccezionale slancio altruistico” e la “straordinaria determinazione” di Willy, che in quella notte che se lo è portato via ha dato “prova di spiccata sensibilità e di attenzione ai bisogni del prossimo”. Nav/Int13