“Paesi G7 hanno dato a Paesi poveri solo 49% vaccini Covid promessi”

Oxfam-Emergency: "Dall'Italia appena il 56% dei 100 mln annunciati"

GIU 25, 2022 -

Coronavirus Milano, 25 giu. (askanews) – Ad oggi i Paesi del G7 hanno donato ai Paesi più poveri solo il 49% dei 2,1 miliardi di vaccini Covid annunciati. Una promessa che se l’anno scorso fosse stata mantenuta, avrebbe consentito di salvare quasi 600mila vittime del virus nei Paesi a basso e medio reddito, circa uno al minuto”. Lo denunciano, alla vigilia del vertice G7 in Germania, Oxfam ed Emergency, membri della “People’s vaccine alliance” (Pva), spiegando che “alcuni Paesi sono molto lontani dal mantenere quanto promesso, come il Canada che ha consegnato solo il 30% dei 50,7 milioni di dosi annunciate, o il Regno Unito con il 39% su 100 milioni, gli Stati Uniti con il 46% su 1,2 miliardi. L’Italia ha fatto un po’ meglio con il 56% su 100,7 milioni di dosi promesse insieme alla Francia arrivata al 57% su 120 milioni, mentre Giappone e Germania raggiungono rispettivamente il 64% su 60 milioni e il 66% dei 175 milioni di dosi”. “Complessivamente i Paesi europei hanno consegnato appena il 56% dei 700 milioni di dosi promesse e nel frattempo hanno già iniziato ad accaparrarsi scorte della nuova generazione di vaccini per la variante Omicron sviluppati da Pfizer e Moderna” hanno dichiarato in una nota Sara Albiani, policy advisor sulla salute globale di Oxfam Italia, e Rossella Miccio, presidente di Emergency, aggiungendo che “si ripropone, in altre parole, il circolo vizioso e pericoloso che ha portato all’attuale apartheid vaccinale, con i Paesi poveri che dovranno fronteggiare i nuovi contagi con vaccini sempre meno efficaci”. “Gli ultimi dati di Airfinity suggeriscono inoltre che i Paesi ad alto reddito potrebbero essersi assicurati oltre la metà (il 55%) dei nuovi vaccini a mRNA per la variante Omicron sviluppati da Moderna e Pfizer/BioNTech, prima ancora che siano stati approvati per l’uso. Cosa che lascia ancora una volta i Paesi più poveri in fondo alla coda” si legge ancora nel comunicato, che aggiunge che “nel dettaglio si stima che i Paesi ricchi si siano già assicurati il 61% dei 409 milioni di nuovi vaccini prodotti da Pfizer/BioNTech e il 36% dei 113 milioni prodotti da Moderna”. “I Paesi ricchi hanno tradito in modo palese le promesse e continuano a farlo: dopo aver accumulato la stragande maggioranza delle scorte mondiali per sé stessi, avevano dichiarato di poter donare ai Paesi poveri gli avanzi, ma nemmeno questo hanno fatto” hanno continuato Albiani e Miccio, sottolineando che “hanno lasciato scadere centinaia di milioni di dosi nei magazzini, anche se si trattava di vaccini che avevano deciso di non utilizzare come Johnson, inviando vaccini come Astrazeneca (sconsigliato per gli under 60) in Paesi con una età media molto giovane”. “Questi numeri mostrano il totale fallimento del sistema delle donazioni di vaccini – hanno proseguito – confermando la necessità di quanto chiediamo da 2 anni: consentire la libera produzione di vaccini e terapie direttamente nei paesi a basso e medio reddito, sospendendo i diritti di proprietà intellettuale”. (segue)