Toscana, 30mila sfilano nel Pride a Livorno: per Cloe Bianco

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GIU 18, 2022 -

Toscana Roma, 18 giu. (askanews) – “Oggi a Livorno eravamo 30mila. Dopo tre anni di stop a causa della pandemia, è esplosa la nostra voglia di Pride. Non ci aspettavamo una partecipazione così ampia. Abbiamo scritto una pagina di storia di questa città e della nostra Toscana. Grazie a tutte le persone che con la loro presenza hanno voluto testimoniare l’impegno quotidiano nella lotta alle discriminazioni e all’odio”. Così scrive in una nota il Comitato Toscana Pride. “Insieme alla società civile alleata e presente in massa, la comunità arcobaleno ha dato una risposta colorata e pacifica ai venti d’odio che soffiano già da qualche tempo sul nostro Paese. A chi vuol farci indietreggiare sulla strada dei diritti, a chi applaude per aver affossato una legge di civiltà, a chi costruisce la propria politica sui NO e sui muri, abbiamo fatto sentire la nostra voce forte ed unita”. “Chi ci descrive come una minaccia all’ordine pubblico e al pubblico decoro, chi ci vorrebbe silenti e conformi, oggi ha perso. Veniamo al Pride per portare avanti il sogno di libertà di Sylvia, Marsha e di tutte le altre ragazze di Stonewall e per rivendicare diritti e tutele per chi non ne ha o ne ha solo a metà. Per Cloe Bianco e per tutte le persone che come lei, hanno pagato a caro prezzo la propria libertà, noi resteremo sempre FUORI con il nostro orgoglio e la nostra viabilità e CONTROVENTO resistendo ad ogni tentativo di cancellarci, invisibilizzarci, normalizzarci”. Il primo Pride a Pisa nel 1979 che abbiamo ricordato nel 2019 e la manifestazione di Sanremo del 5 aprile 1972 contro il Congresso Italiano di Sessuologia che cinquant’anni dopo abbiamo voluto celebrare oggi, ci hanno insegnato che la rivolta continua, che la resistenza è quotidiana e passa dalle nostre vite, che la queerness e il transfemminismo, sono pratiche politiche a cui non possiamo e non vogliamo rinunciare, perché rappresentano il rifiuto del patriarcato, del conformismo e del binarismo di genere. La parata di oggi ha confermato che c’è una parte del mondo che non si arrende all’odio e alla violenza, che non si rassegna alle ingiustizie, che vuole restare umana e combatterà al nostro fianco, contro l’emergere di vecchi e nuovi fascismi”. (Segue)