Aborto, in calo in tutta Italia: vi ricorrono di più le straniere

Presentata la Relazione al Parlamento. Dati del 2020

GIU 14, 2022 -

Salute Roma, 14 giu. (askanews) – Nel 2020 sono state notificate 66.413 interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), confermando il continuo andamento in diminuzione del fenomeno (-9,3% rispetto al 2019) a partire dal 1983. Lo evidenziano i dati della Relazione trasmessa al Parlamento sull’attuazione della Legge 194/78. Il tasso di abortività (N. IVG rispetto a 1.000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia), che è l’indicatore più accurato per una corretta valutazione del ricorso all’aborto, conferma il trend in diminuzione del fenomeno: è risultato pari a 5,4 per 1.000 nel 2020 (con una riduzione del 6,7% rispetto al 2019). Il dato italiano rimane tra i valori più bassi a livello internazionale. Nel 2020 il numero di IVG è diminuito in tutte le aree geografiche. I dati sono stati raccolti dal Sistema di Sorveglianza Epidemiologica delle IVG, attivo in Italia dal 1980, che impegna l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il Ministero della Salute e l’Istat da una parte, le Regioni e le Province autonome dall’altra. Nel 2020 anche i servizi e il personale impegnati nello svolgimento delle IVG sono stati coinvolti dall’emergenza pandemica da COVID-19. Il Ministero della Salute, fin dall’inizio della pandemia, nelle Linee guida per la rimodulazione dell’attività programmata differibile in corso di emergenza da COVID-19, ha identificato l’interruzione volontaria di gravidanza tra le prestazioni indifferibili in ambito ginecologico. Le Regioni hanno reagito prontamente all’impatto della pandemia da COVID-19 con la riorganizzazione dei servizi, come rilevato dall’indagine ad hoc predisposta dall’Istituto Superiore di Sanità. Il ricorso all’IVG nel 2020 è diminuito in tutte le classi di età rispetto al 2019, in particolare tra le giovanissime. I tassi di abortività più elevati restano nelle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Tra le minorenni, il tasso di abortività per il 2020 è risultato pari a 1,9 per 1.000 donne, valore inferiore a quello del 2019. Come negli anni precedenti, si conferma il minore ricorso all’aborto tra le giovani in Italia rispetto a quanto registrato negli altri Paesi dell’Europa Occidentale. Le cittadine straniere continuano ad essere una popolazione a maggior rischio di abortire rispetto alle italiane: per tutte le classi di età le straniere hanno tassi di abortività più elevati delle italiane di 2-3 volte. Anche in tale gruppo di popolazione si osserva tuttavia una diminuzione del tasso di abortività (12,0 per 1.000 donne nel 2020, rispetto a 17,2 per 1.000 donne nel 2014).