Lunedì 6 giugno 2022 - 22:11
Nuove tecnologie e privacy, governare il futuro con i diritti
Confronto con Meta, i consumatori e il Collegio del Garante

L’occasione è stata l’evento “Tecnologie indossabili, occhiali smart e Metaverso: profili giuridici e prospettive innovative delle nuove tecnologie” organizzato nel corso del Master in Responsabile della protezione dei dati personali dell’Università degli Studi Roma Tre.
“Le tecnologie indossabili non appartengono al futuro, ma al presente. Dobbiamo quindi indossare questi device senza avere paura del nuovo, perché il nuovo arriva e dobbiamo farci trovare pronti. Le norme hanno un ruolo importante e hanno successo anche quando arrivano in ritardo perché servono per educare i consumatori – ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori -. Condivido l’idea di accompagnare le norme sulla privacy con campagne di comunicazione per comunicare ai potenziali soggetti la possibilità di essere ripresi. Il futuro è fatto di cose di cui non ci accorgeremo come la miniaturizzazione e il proximity marketing, è un futuro che può intercettare i desideri dei consumatori, ma anche destare qualche preoccupazione. La sfida è far sì che questo successo sia rispettoso delle persone. La sfida è complessa e bellissima e le associazioni dei consumatori sapranno stare al passo se sapranno ascoltare le persone”.
“Il futuro non si ferma, ma si prova a governarlo perché porta tante opportunità, anche se accompagnate da alcuni rischi. La partita che ci troviamo a giocare oggi è, quindi, massimizzare le opportunità e minimizzare i rischi. L’educazione e la consapevolezza sono gli strumenti fondamentali che l’innovazione ha a disposizione per governare il futuro. Quando si lanciano prodotti innovativi è fondamentale accompagnare il lancio sul mercato con una campagna di educazione molto ampia, come quella dei Ray-Ban Stories realizzata da Meta ed EssilorLuxottica, rivolta sia a chi compra gli occhiali, sia ai non utenti. In questo caso, soprattutto, la campagna è stata più preziosa perché rivolta a chi viene ripreso, dato che a volte non è una sua scelta essere filmato e, quindi, deve essere educato alla riconoscibilità dei gesti di attivazione dei nuovi dispositivi. La campagna di educazione è un elemento fondamentale, perché ci troviamo in un ecosistema diverso dal precedente.” ha concluso Guido Scorza, Membro del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.
