Strage dei Georgofili, da Firenze si rinnova la richiesta di verità

La commemorazione e la riflessione 29 anni dopo

MAG 26, 2022 -

Mafia Roma, 26 mag. (askanews) – A Firenze la commemorazione per il 29esimo anniversario Strage dei Georgofili, e la rinnovata richiesta di verità su quei trecento chili di tritolo piazzati sotto la Torre del Pulci e sugli altri attentati che sconvolsero l’Italia tra il 1992 e il 1994, la verità sulla guerra ingaggiata da Cosa Nostra per costringere lo Stato a patti e la verità sui concorrenti esterni. A Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, anche quest’anno istituzioni, familiari delle vittime della strage dei Georgofili e magistrati si sono fermati a ricordare e soprattutto a riflettere. “Dobbiamo coltivare il senso della memoria per non abbassare la guardia. Dobbiamo parlare ai cittadini e fare dei beni confiscati alle mafie presidi vivi: di memoria e di impegno” avverte il presidente della Toscana Eugenio Giani, che ha ripercorso in apertura di convegno quella notte di ventinove anni fa vissuta da neo assessore a Palazzo Vecchio, condividendone i ricordi personali: il boato che risuonò alle una e quattro minuti in una notte calma, il fumo che si alzò di fianco agli Uffizi, l’appresione per le sorti della famiglia dell’ispettore Nencioni, i tanti feriti e la quasi certezza, appena due ore dopo, che non era stata una fuga di gas a provocare l’esplosione ma un’auto carica di tritolo. “Quella bomba esplosa sotto la Torre del Pulci – si sofferma Giani – suonò allora come un campanello d’allarme”. Ricordare e fermarsi a riflettere, ventinove anni dopo, non è un gesto non scontato: altrove con il tempo ci si è dimenticati delle stragi del 1993 e del 1994. Soprattutto non vuole essere un gesto solo commemorativo. Si tratta di un’iniziativa invece, come tante altre azioni messe in campo per la legalità dalla Regione, “ispirate ad una visione – riassume in chiusura l’assessore Stefano Ciuoffo – la visione di un’attività di formazione ed educazione rivolta alle generazioni più giovani, che crescono oggi sapendo che le istituzioni sono dalla loro parte e questa è già una vittoria, e il contributo ancora alla costruzione di una cultura della legalità e al contrasto dell’illegalità che vede molti ed ancor più di noi, istituzioni e mondo del volontariato, impegnati contro mafie che oggi sono più silenti, non mettono bombe ma non per questo sono meno pericolose. Anzi, forse lo sono ancora di più”. “Dobbiamo consegnare certezze – incalza l’assessore – Dobbiamo consegnare verità ai nostri giovani e non possono esserci momenti di ombra”. “Dobbiamo lavorare per creare antidoti alle sirene dell’illegalità e costruire una diffusa responsabilità civica – aggiunge il collega del Comune di Firenze, Alessandro Martini – una battaglia che possiamo vincere se saremo uniti e consapevoli”. (Segue)