Medicina estetica anche in ospedale. Nelle Brest Unity e Obesity Unit

La proposta dal congresso SIME in corso a Roma

MAG 13, 2022 -

Salute Roma, 13 mag. (askanews) – Medicina estetica non solo negli studi medici, ma anche in contesti ospedalieri, quali quelli delle Breast Unit e delle Obesity Unit. E’ una delle proposte scaturite dal congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), che sottolinea la maturità raggiunta da questa branca specialista e il suo grande impegno e valore sociale. “Le Breast Unit – ha spiegato Loredana Cavalieri, consigliere della SIME, chirurgo plastico e impegnata anche nella Breast Unit dell’A.O. San Camillo-Forlanini di Roma – riuniscono tutti gli specialisti impegnanti del percorso di cura delle pazienti con tumore della mammella, sin dal momento della diagnosi. Queste équipe multidisciplinari comprendono radiologi, chirurghi senologi, oncologi, genetisti, radioterapisti, psicologi e, da molti anni, anche il chirurgo plastico perché la ricostruzione della mammella è un diritto delle pazienti, previsto peraltro dall’Ssn”. Ed è una parte davvero importante di questo percorso di cura perché la donna, dopo aver accettato, anche grazie allo psico-oncologo l’impatto della malattia e aver affrontato le cure, vuole tornare ad una vita piena, anche sul piano sociale e relazionale, che vede nella ricostruzione mammaria uno snodo fondamentale. “Noi riteniamo – afferma la dottoressa Cavalieri – che i tempi siano maturi per inserire in questo team multidisciplinare anche la figura del medico estetico, allo scopo di supportare e accompagnare in tutto questo percorso la paziente”. E non solo dopo l’intervento; lungo tutto il percorso di cure oncologiche, è molto importante per il benessere della paziente, supportare anche il suo sentirsi donna. E le terapie di medicina estetica la aiutano a ‘vedersi meglio’. “Già durante la fase delle terapie oncologiche (chemio e radioterapia) – spiega la Cavalieri – c’è bisogno di un supporto di medicina estetica importante, perché alcuni farmaci determinano disidratazione e infiammazione della cute. Successivamente, quando sarà il momento di impiantare l’espansore, che prelude all’intervento ricostruttivo vero e proprio con protesi mammaria o con lipofilling, il medico estetico potrà occuparsi del trattamento delle cicatrici e di preparare la cute con cosmetici elasticizzanti. Un’importanza crescente sta acquisendo anche la ricostruzione dell’areola mammaria e del capezzolo che, sempre più spesso, si affida all’esecuzione di un tatuaggio 3D (tridimensionale), anche se a questo livello c’è ancora un vuoto legislativo. Questo tipo di tatuaggio, di assoluta di pertinenza medica, andrebbe eseguito da medici estetici appositamente formati”. “Il medico estetico – prosegue la dottoressa Cavalieri – dovrebbe avere un ruolo anche nelle Obesity Unit, sia in fase preventiva, aiutando i pazienti che iniziano un percorso dimagrante, con terapie quali la carbossiterapia (per migliorare la vascolarizzazione) o la mesoterapia flebologica (soffrono spesso di stasi venosa)”. Dopo la chirurgia bariatrica poi, questi pazienti che hanno perso moltissimi chili devono essere sottoposti a intervento di chirurgia plastica funzionale per effettuare un rimodellamento corporeo, che prevede l’asportazione di ampie superfici cutanee ridondanti e ptosiche.