'Ndrangheta Milano, 10 mag. (askanews) – Associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, favoreggiamento commesso al fine di agevolare l’attività del sodalizio mafioso e detenzione e vendita di armi comuni da sparo ed armi da guerra aggravate. Ruota attorno a questo impianto accusatorio la maxi operazione della Direzione Investigativa Antimafia che ha portato a 34 arresti (29 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) in Calabria. Il blitz calabrese è direttamente collegato alla maxi operazione della Dia che ha portato a 43 arresti anche tra gli affiliati di una locale di ‘ndrangheta attiva nella Capitale. Nel mirino degli investigatori del Centro Operativo della Dia di Roma è finita l’associazione la cosca Alvaro/Penna, in grado di dar vita a un radicato controllo del territorio e delle attività economiche oltre che infiltrarsi nella gestione di alcune amministrazioni locali. Il possesso di armi, anche da guerra, da parte dei componenti dell’associazione criminosa determina la pericolosità dell’associazione stessa.
‘Ndrangheta e voto di scambio: 34 arresti in Calabria
Clan Alvaro/Penna capace di infiltrarsi nelle amministrazioni locali