Roma, Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale: i premiati

Premio speciale a Elio Germano, premiato docu su Rossellini e corti su violenza donne, anoresssia, rifugiati

MAG 9, 2022 -

Cultura Roma, 9 mag. (askanews) – Sono stati consegnati al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, di Roma i premi finali della dodicesima edizione de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, evento di corti e lungometraggi, capaci di trattare i grandi temi della salute mentale con uno sguardo coraggioso, rispettoso e attento. La manifestazione, che si è svolta a Roma presso Scena il 20, 21, 27 e 28 aprile e il 4 e 5 maggio con la premiazione finale l’8 maggio al MAXXI, si rivolge sia a un pubblico indifferenziato di appassionati, sia agli addetti ai lavori, il cui impegno negli ultimi due anni, a causa dei drammatici eventi che ci hanno travolto è stato particolarmente intenso e impegnativo. Organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 1 e da Roma capitale in collaborazione con il MAXXI e con Scena, lo spazio cinema della Regione Lazio, Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, ha selezionato venti corti e cinque lungometraggi sul tema, un cinema che apre la mente e che, nelle intenzioni degli organizzatori, sappia affrontare il mondo della salute mentale nei modi e generi più svariati. Premiati il documentario su Rossellini nel giorno del suo 116esimo compleanno, il corto sulla violenza sulle donne, il corto sull’anoressia giovanile, e il corto sul tema dei rifugiati in Italia. Premio Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus a Elio Germano. Una giuria composta da addetti ai lavori (cinema, salute mentale, cultura) ha assegnato due premi e una menzione: – Il Premio “Fausto Antonucci” di mille euro al miglior cortometraggio a Shero di Claudio Casale; con la seguente motivazione: “Un documentario che ci immerge nella vita di una ragazza indiana che ha subito una terribile violenza: il volto sfigurato con l’acido. Una giovane donna che riesce a convivere con la sua menomazione, che subisce anche la perdita di un figlio piccolo, ma che lotta per la sua sopravvivenza. Un rapporto bellissimo con la figlia e con le altre donne vittime della stessa follia contro una società che le vorrebbe ai margini. Il film ci trascina in questo mondo di donne che non si arrendono. Un ritratto di donna forte e commovente raccontato con passione e partecipazione”. (Segue)