Reggio Emilia, Procura indaga su band che inneggia a Br

Enrico Aimi: dopo interrogazione al ministro degli interni

MAG 7, 2022 -

Reggio Emilia Roma, 7 mag. (askanews) – La Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo d’inchiesta in merito alla band musicale che inneggia nelle sue canzoni alle Brigate rosse. A renderlo noto è il senatore Enrico Aimi, coordinatore regionale di Forza Italia in Emilia Romagna. “Finalmente qualcosa si muove – spiega – Dopo la mia interrogazione al ministro degli interni, la Procura ha ora aperto un fascicolo con tanto di nomi e cognomi. Le indagini, siamo certi, investiranno anche le complicità all’interno del Circolo Arci e non solo, perché i testi espliciti di quelle canzoni sono veri e propri inni alla violenza e al terrorismo e le cose, lo sappiamo, non avvengono mai per caso”. Aimi poi sottolinea: “Qui a Reggio Emilia si è trovato un terreno fertile che dovrà essere bonificato anche attraverso indagini approfondite che squarcino il velo di ipocrisia che avvolge questi fatti inquietanti. Doveroso capire qual’e’ il livello reale di compromissione del sistema. Si ha la sensazione che non si sia realmente compreso fino in fondo, a livello politico, la reale portata di quanto avvenuto. Certi segnali non vanno presi sotto gamba”. Secondo il senatore azzurro “bastava il nome dei ‘musicanti’, per capire che c’era qualcosa che non andava: ‘P38 – La Gang’. Una domanda sorge spontanea: ma la Digos era stata informata della manifestazione, e se si in che modo? Strizzare l’occhio alla parte sbagliata della storia non può rimanere senza conseguenze politiche. Reggio Emilia fatica ancora a scrollarsi di dosso la nomea di città in cui certo pericoloso fanatismo ancora sopravvive e inneggia alla lotta armata”, sottolinea Aimi. “Doverosa dunque un indagine approfondita, a 360 gradi, che scandagli anche l’humus in cui sono prosperate queste posizioni politiche pericolose e che lanciano l’allarme relativo al rischio di una ripartenza della violenza comunista a Reggio Emilia, ipotesi tutt’altro che remota. Le BR nascono proprio nella città del tricolore ed è assolutamente necessario tenere alta la guardia. I finanziamenti, poi, elargiti a certo sottobosco da parte della politica devono essere monitorati con severità”. “Sarebbe opportuno che tutte le amministrazioni nel reggiano si dotassero di un codice etico che conceda spazi ed altro, solo a condizione di esplicito rifiuto di ogni ideologia totalitaria. L’Europa su questo si è già espressa – e da anni – con chiarezza, equiparando l’ideologia Nazional Socialista a quella di stampo Comunista. Reggio Emilia rimane un enclave anomalo, che non ha ancora fatto pienamente i conti con la propria storia e sottovaluta a livello politico – e a volte anche istituzionale – la gravità di certe ideologie. Prevenire è sempre meglio che curare. Lo diciamo per evitare una nuova stagione di sangue di cui non abbiamo proprio bisogno. La stagione dei cattivi maestri deve cessare definitivamente.”