Armi da guerra, ricettazione e droga: 2 arresti nel Barese

Sono un 47enne e un 43enne, entrambi di Modugno

MAG 2, 2022 -

Puglia Roma, 2 mag. (askanews) – I Carabinieri di Modugno, nel Barese, hanno arrestato la notte scorsa un 47enne per detenzione illegale di arma da guerra, di arma comune da sparo, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I militari avevano notato l’uomo entrare con la propria autovettura in un vicolo chiuso del centro abitato di Modugno, scendere dall’auto e depositare qualcosa all’interno di una siepe. Fermato, e sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di una busta contenente un panetto di hashish da 96 grammi e un bilancino di precisione, nonché di due distinti mazzi di chiavi, uno dei quali dell’abitazione della defunta madre. Pertanto, i militari hanno proceduto alla perquisizione dell’appartamento, non abitato, rivenendo all’interno del salone, avvolte da lenzuola a loro volta poste all’interno di sacchi per la spazzatura, un fucile mitragliatore kalashnikov, privo di calciolo e con caricatore contenente 18 cartucce, un fucile da caccia calibro 12, risultato rubato in provincia di Alessandria nel 2016 e una cartuccia, oltre a materiale vario per il confezionamento dello stupefacente. L’uomo è stato arrestato. Quasi in contemporanea, altri militari si sono presentati presso l’abitazione di un 43enne, in quanto poco prima erano stati segnalati dei movimenti anomali in prossimità della stessa. Gli uomini dell’Arma hanno quindi proceduto a una perquisizione personale e dell’abitazione, rinvenendo, in un vano di cui l’uomo aveva la disponibilità, una busta in plastica termo sigillata contenente un panetto di sostanza stupefacente del tipo cocaina, del peso di un chilo e 100 grammi, una busta contenente 190 grammi di hashish, già divisi in dosi, e un’ulteriore busta contenente 60 grammi di marijuana. I due arrestati sono stati associati, in un primo momento, agli arresti domiciliari. A seguito della convalida dell’arresto, richiesta dalla Procura della Repubblica di Bari, il GIP del Tribunale del capoluogo pugliese ne ha disposto la traduzione in carcere. Sul conto del 47enne, inoltre, risultato percettore, dal 2020, del reddito di cittadinanza, è stata avviata la procedura per la revoca del beneficio.