Sequestrati soldi alla finta modella che truffò il pallavolista Cazzaniga

Operazione della Guardia di finanza

APR 28, 2022 -

Truffe Roma, 28 apr. (askanews) – Un giocatore di pallavolo è stato truffato da una finta modella brasiliana e per circa 15 anni ha dato soldi e regali, per oltre 600mila euro. Questo il quadro ricostruito dagli investigatori del comando provinciale della Guardia di finanza di Monza che hanno eseguito un sequestro preventivo nei confronti di due indagate, residenti nelle province di Monza e Cagliari. I soldi e le proprietà ‘cautelate’ sono – si sottolinea – il profitto illecito di una presunta truffa aggravata e continuata. Il giocatore di volley è stato suggestionato dalla relazione sentimentale a distanza con la presunta top carioca ‘Maya Mancini’ – si spiega – ma in realtà dietro a quel volto sudamericano si nascondeva una delle due indagate che grazie al concorso di un’amica fidata del truffato, ha “con artifici e raggiri” dapprima instaurato e coltivato un rapporto telefonico costante, mostrando via social anche foto di una nota modella realmente esistente. Poi l’uomo è stato indotto a contribuire alle spese mediche che servivano per a far fronte a gravi patologie sofferte (di fatto inesistenti). Ma anche per superare presunte difficoltà finanziarie che avrebbero impedito alla ragazza anche l’acquisto di beni di prima necessità. Nel corso dell’indagine – avviata da una querela della stessa persona offesa e sviluppata anche con accertamenti patrimoniali e finanziari e l’analisi di segnalazioni di operazioni sospette generate dal sistema di prevenzione antiriciclaggio – sono state ricostruite circa 1.400 singole transazioni attraverso le quali il pallavolista ha trasferito – tra il 2008 e il 2021 – sui rapporti finanziari della finta modella sistematiche somme di denaro, in particolare mediante ricariche/bonifici su più carte postepay (generalmente, di importo variabile tra 200 e 3.000 euro), ovvero con disposizioni di bonifico su conti correnti bancari e postali, oltre a provvedere all’acquisto di un’autovettura. Le somme date dal giocatore di volley – spiegano gli investigatori della Gdf di Monza – sono state quasi esclusivamente utilizzate da “Maya” per prelievi di denaro contante da vari sportelli bancari e postali, pagamenti on line e/o presso esercenti vari per spese voluttuarie. Parte del denaro è stato trasferito alla complice residente in Brianza (circa 90 mila euro), oltre che a persone rientranti nella sfera familiare della stessa indagata. Al termine delle indagini, accogliendo la proposta di sequestro preventivo avanzata dalla Procura della Repubblica di Monza, il giudice per le indagini preliminari ha adottato il relativo provvedimento. Le Fiamme gialle hanno messo in sicurezza circa 74 mila euro, corrispondente all’importo del profitto di truffa non ancora prescritto ai fini penali. E’ Roberto Cazzaniga, il giocatore di volley raggirato da una finta modella brasiliana. Oggi la Guardia di finanza di Monza ha sequestrato una quota parte dei fondi che lui ha dato a partire dal 2008 a due donne che gli avevano fatto credere di avere un flirt con la top Alessandra Ambrosio e di chattare con Ipanema o Rio de Janeiro mentre invece rispondevano da un appartamento di Cagliari. E’ la vicenda fatta emergere dal programma di Italia 1 delle Iene circa un anno fa. ‘Maya’ era solo una voce telefonica e una immagine, fasulla. Lui, un ragazzone che gioca da ‘opposto’ con passato in nazionale azzurra e in serie A2, quella bellezza da copertina non l’aveva mai vista da vicino, non si erano mai incontrati. Le due indagate ce lo avevano fatto cascare “come una pera cotta”, ha spiegato alle telecamere lo stesso giocatore. La trappola era stata tesa con la complicità di una conoscente che lo ha attirato nella maniera più semplice, mettendolo in contatto telefonicamente con una persona: “Robi, c’è una mia amica che vorrebbe conoscertià”. E da lì è iniziato tutto. Compresi i passaggi più hot. Cazzaniga è stato ascoltato prima di Natale al comando della Guardia di Finanza di Monza. Adesso gli inquirenti dovranno interrogare le due indagate. In mano a chi indaga ci sono le indicazioni bancarie di movimenti risalenti nel tempo. Il giudice ha riconosciuto l’azione penale per circa 74mila euro. ‘Maya’ gli diceva che aveva “problemi al cuore”, che “doveva operarsi e si trovava in terapia intensiva”áo addirittura di ritrovarsi con il “bancomat bloccato per una questione ereditaria”. La voce ordinava, supplicava, suggeriva, incassava e spendeva. E lui eseguiva. Quando a Cazzaniga è stato chiesto perché si prestava a quella situazione surreale la sua risposta è stata: “Mi sentivo in colpa se non lo facevo”. Come ricordato da Fanpage.it il ragazzo, aiutato dai familiari ed amici (che hanno anche aperto una sottoscrizione per dargli una mano ora che Roberto è finito quasi sul lastrico) ha trovato la forza per liberarsi di quell’incantesimo con l’aiuto anche di Ismaele La Vardera, l’inviato delle Iene che lo ha anche accompagnato a casa della finta compagna, parlando con lei al citofono e chiedendole (inutilmente) di farsi vedere. Nav/Int9