Un mondo fantastico per i bimbi in Neurochirurgia infantile al Gemelli

Nel reparto disegni fantastici a colori sgargianti

APR 12, 2022 -

Salute Roma, 12 apr. (askanews) – Immersi in una fiaba, dentro un mondo fantastico, dove sentimenti come la paura, l’ansia e la tristezza lasciano spazio alla fantasia. Si sentiranno così da oggi i bambini ricoverati nella UOC di Neurochirurgia infantile del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS grazie ai disegni fantastici e ai colori sgargianti che abbelliscono le pareti del reparto. Il progetto di umanizzazione pittorica degli spazi ospedalieri, ad opera della graphic designer e cartoonist Sally Galotti, già disegnatrice Disney, è stato donato dall’Associazione ‘Cuore e mani aperte’ OdV, insieme alla Federazione GENE Onlus per la Neurochirurgia Infantile. E così le pareti del reparto pediatrico sono trasformate in magici ambienti animati: piccoli alieni buffi circondati da una galassia fatta di colori sgargianti, una luna birichina che disegna le stelle nel cielo, piccoli panda che giocano e riposano, fenicotteri rosa innamorati, un cervo che cammina spensierato nella foresta resa viva da alberi in fiore, uccellini e altri animaletti. Tutto diventa, in sostanza, una fiaba, un gioco, allo scopo di rendere meno traumatica la permanenza dei piccoli degenti in reparto e favorire la loro distensione psicologica. La cerimonia di consegna del reparto completamente rinnovato si è tenuta oggi pomeriggio nella hall del Policlinico Gemelli, alla presenza del professor Gianpiero Tamburrini, responsabile dell’UOC di Neurochirurgia infantile del Gemelli, del professor Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, del professor Alessandro Olivi, direttore UOC di Neurochirurgia del Gemelli, e di Don Gianni Mattia, fondatore e presidente di ‘Cuore e mani aperte’ OdV e cappellano del presidio ospedaliero ‘Vito Fazzi’ di Lecce. “L’umanizzazione degli spazi ospedalieri è per noi fondamentale, – ha spiegato Don Gianni – perché in questo rendere tutto più umano passa una cura che lenisce l’incertezza, la paura e anche la rabbia. I bambini restano bambini qualunque sia la vita che stanno vivendo. Troppo spesso succede che la malattia piombi nella vita dei più piccoli e di riflesso in quella dei propri genitori come un fulmine a ciel sereno e in molte occasioni non è semplice comprendere quello che stia succedendo. Si potrebbe dire che è quasi come trovarsi su un altro pianeta, un’altra galassia dove non riusciamo a comunicare, dove noi siamo soli e tutti gli altri alieni. Ci è parso quindi importante dare a questo sentirsi soli una dimensione differente, dove basta un sorriso per non vedere nell’altro qualcuno di estraneo da noi, di diverso o minaccioso”.