Ucraina, Ass. Angeli in moto: volontariato resta indispensabile

Organizzazione rientrata da prima delle 5 missioni in Polonia

APR 6, 2022 -

Ucraina Roma, 6 apr. (askanews) – “Il volontariato resta fondamentale per venire incontro alle enormi necessità dell’esercito sempre più grande dei rifugiati che scappano dalla guerra e che ora sono ospitati nei paesi di confine dell’Ucraina. Persone, per lo più donne e bambini, spesso senza nulla e che troviamo traumatizzate perciò che sono state costrette a vivere”. A ribadirlo, Floriano Caprio, vice presidente dell’Associazione “Angeli in moto”, una singolare modalità di rendersi utili, “senza scopo di lucro”, che ha il suo brand nelle due ruote e nella passione per la motocicletta. L’Associazione opera da anni in 60 province italiane con oltre mille volontari che si impegnano quotidianamente per il trasporto di farmaci e di ogni macchinario o medicinale salvavita e generi di prima necessità puntando sulla rapidità che può garantire una moto. Ovviamente gli “Angeli in moto”, in questi tragici mesi si sono mobilitati per venire in aiuto alle persone che sempre in maggior numero fuggono dall’Ucraina in fiamme ed hanno già allestito una serie di viaggi nei centri profughi in Polonia, ai confini con l’Ucraina. Il primo è partito alla volta di Korczowa, martedì 29 marzo per far rientro in Italia venerdì primo aprile. “E’ solo il primo di cinque viaggi che per ora intendiamo fare, con il prossimo già programmato per venerdì prossimo. – dice ad Askanews Caprio – Una missione composta da quattro persone: tre autisti e una mediatrice culturale che è indispensabile per avere un contatto più diretto e ‘familiare’ con mamme e bambini. Sì perché -aggiunge – i nostri sono viaggi ‘circolari’ nel senso che andiamo con furgoni carichi di medicinali e torniamo con una famiglia o più persone che vogliono venire in Italia in sicurezza. Il nostro primo viaggio nel campo profughi polacco, a soli cinque chilometri dal confine con l’Ucraina, nella zona di Leopoli, è servito per trasportare vari prodotti sanitari che ci erano stati richiesti come anti-infiammatori, gastroprotettori, antibiotici, tachipirina, sciroppi cortisonici”. A gestire il centro, un ex ipermercato ormai abbandonato, sono le forze armate polacche e la Nato anche se (con qualche difficoltà di coordinamento e ‘spirito’ dell’intervento) ad operare praticamente sono varie realtà volontaristiche europee come InterSos a cui gli “Angeli” fanno riferimento. “Dopo la consegna dei medicinali ai volontari locali, – prosegue il suo racconto Caprio – siamo andati in un campo vicino per portare in Italia una famiglia composta da due donne e due bambini. E’ stato un incontro toccante sin dall’inizio perché ci siamo subito accorti della loro situazione umana. Ci aspettavano in strada, infreddoliti e spauriti. Abbiamo subito notato che avevano in mano due buste di plastica con tutto il loro ‘equipaggiamento’, fatto di due magliette per adulto e due per bambini. Qui è stata indispensabile la presenza della mediatrice culturale che ha rotto tutte le possibili barriere culturali ed emozionali. Cosa che è avvenuto nel corso del lungo viaggio di ritorno che è terminato a Teramo dove la famiglia si è stabilità”. “Tra le immagini che mi sono rimaste più impresse – ha concluso Caprio – ci sono quelle dei volti dei due bambini quando gli abbiamo regalato due peluche per giocare. Si sono illuminati, ci hanno abbracciato e non se ne sono più separati….”. La prossima missione, quella di venerdì, servirà a consegnare, oltre ai medicinali, alimenti per gli animali che spesso chi fugge dall’Ucraina porta con se. Ed al ritorno un’altra famiglia potrà usufruire di un passaggio per l’Italia.