Peste suina, Piana (Liguria): ridefinire estensione aree infette

"Chiediamo maxiemendamento a Roma per liberare territori"

MAR 11, 2022 -

Peste suina Genova, 11 mar. (askanews) – Un maxiemendamento al decreto legge sulla peste suina “per liberare i territori”. Lo chiede il vice presidente della Regione Liguria, Alessandro Piana, a margine di una riunione ad Alessandria con il commissario per l’emergenza Angelo Ferrari e i diversi componenti dell’unità di crisi. “Controproposte al dispositivo ministeriale sulla recinzione e sugli interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina in Liguria e in Piemonte – spiega Piana – sono state oggetto di confronto presso la prefettura di Alessandria per veicolare le richieste unanimi dei sindaci di autorizzare le attività nei boschi con il rispetto dei protocolli di sicurezza e per ridefinire l’estensione delle aree infette o potenzialmente a rischio individuate dalla Commissione europea e dai Ministeri”. “Il territorio – sottolinea il vice presidente della Regione Liguria – deve essere aiutato, non può essere semplicemente tagliato fuori: per questo gli uffici della Regione Liguria lavorano non stop fin dalle prime ore dell’emergenza e hanno messo a punto una proposta nel tentativo di restringere la zona rossa, già condivisa favorevolmente dalle altre Regioni nelle diverse riunioni operative. Ora si tratta di presentarla con forza al Ministero per un maxiemendamento che, tenendo conto delle esigenze del territorio e della Regione, permetta di accelerare l’iter di conversione del decreto legge la cui conclusione è prevista per aprile”. “Se l’area infetta perimetrata dall’ordinanza ministeriale è pari a 1233 chilometri quadrati con 36 comuni interessati – conclude Piana – la nostra riperimetrazione calcolata interpolando i punti di ritrovamento delle carcasse positive più esterne, sarebbe pari a 340 chilometri quadrati con 17 comuni, mentre l’area buffer di prevenzione seguirebbe il perimetro della zona di circolazione attiva, in cui effettuare il depopolamento, per un raggio di 6 chilometri”.