Gdf scopre maxi frode fiscale nella vendita di auto: oltre 100 mln

Indagini a Lucca e Roma: coinvolte 45 persone e 21 società

MAR 8, 2022 -

Fisco Milano, 8 mar. (askanews) – Una maxi frode fiscale, pari a oltre 100 milioni di euro, nella commercializzazione di più di 6 mila autoveicoli è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Lucca che ha chiuso una complessa e articolata indagine nei confronti 45 persone fisiche e 21 società. Tutti accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa aggravata, falso, omessa dichiarazione, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L’inchiesta, in una prima fase diretta dalla procura di Lucca, era scattata in seguito di una verifica fiscale eseguita dalle Fiamme Gialle di Viareggio in una concessionaria multimarca della Versilia. Nel corso del controllo era emerso che la società acquistava autovetture a prezzi molto più bassi di quelli di mercato, rifornendosi costantemente da soggetti che non versavano nulla allo Stato, ovvero da società che non presentavano dichiarazioni fiscali o da privati “prestanome” nullatenenti. I successivi approfondimenti investigativi hanno documentato che il salone versiliese, grazie anche al coinvolgimento di altre società, era solito rifornirsi da veri e propri gruppi delinquenziali attivi su Roma e provincia. La direzione e il coordinamento dell’indagine è così passata alla Procura di Roma e si è concentrata su gruppi criminali laziali che avevano ideato un modus operandi ben collaudato: l’acquisto delle autovetture veniva effettuato da concessionari ufficiali che, attraverso la presentazione di false dichiarazioni di intento, simulavano di essere degli esportatori abituali, beneficiando così dell’esenzione al pagamento dell’Iva. E’ stato riscontrato che le autovetture acquistate senza Iva non venivano mai esportate all’estero, ma rivendute, attraverso diverse società interposte, a concessionari multimarca distribuiti su tutto il territorio nazionale. Uno schema che, secondo gli inquirenti, aveva un duplice obiettivo: non solo evadere il pagamento dell’Iva ma anche praticare prezzi più concorrenziali a beneficio di tutti coloro che erano soliti ricorrere ai “servizi” del gruppo delinquenziale.