L’epidemiologo: offrire vaccinazioni anti-covid ai profughi dalla guerra

Ciccozzi: nessun allarme, basta un tampone all'ingresso

MAR 2, 2022 -

Ucraina Roma, 2 mar. (askanews) – Nessun allarme per i profughi che arriveranno dall’Ucraina in Italia dopo la fuga dalla guerra. Anche se il tasso di vaccinazione della popolazione ucraina è molto baso (pari al 35%) “basterà fare tampone all’arrivo e isolare i positivi”. L’Italia deve fornire cure e vaccini, tenendo aperti e a disposizione di tutti – anche dei migranti – gli hub vaccinali. Lo spiega ad askanews Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma. “Da un punto di vista umanitario – dice – sono contento e felice di accogliere i profughi, anzi se potessi farei molto di più per questa gente che è stata ignobilmente invasa. Quello che possiamo fare dal punto di vista epidemiologico e sanitario – spiega Ciccozzi – è fare un semplice tampone all’ingresso. Le persone positive le curiamo in un modo, gli altri le cureremo se serve. È molto semplice”. La popolazione ucraina ha un tasso di vaccinazione del 35%. E’ da prevedere un piano di vaccinazione ad hoc per loro? “Se loro accettano una vaccinazione, la dobbiamo offrire. Noi – rispodne l’esperto – dobbiamo offrire tutte le cure, cure gratuite, lo prevede la Costituzione. Se loro accettano, e spero sia così, dobbiamo offrire anche la vaccinazione”. Nessuna preoccupazione dunque per l’ondata di arrivi che riguarderà anche l’Italia. “Non sono preoccupato – dice-. Se facciamo le cose come sappiamo fare, ovvero tampone all’ingresso, isolamento dei positivi, non c’è alcuna preoccupazione. La cosa importante è offrire il vaccino e tenere gli hub vaccinali aperti. Penso che saranno anche ben contenti di vaccinarsi”. Certamente, per Ciccozzi dopo la pandemia da cui il mondo sembrava faticosamente uscire, “non ci voleva una guerra”. “Non ci voleva. Ma storicamente – ribatte – quando parliamo di malattie infettive, di epidemie e pandemie, la storia ci insegna che quando qualcuno vuole invadere ignobilmente un paese lo fa verso la coda della pandemia, perché la gente è sfinita e approfitta di questo momento. Il mondo stava uscendo da una situazione importante, ora il mondo ne ha un’altra molto peggiore da risolvere”. Ssa/Int2