Turismo, 2022 è l’anno del revenge tourism: le mete più gettonate

Secondo un'analisi di PaesiOnLine

FEB 26, 2022 -

Turismo Roma, 26 feb. (askanews) – Finalmente si torna a viaggiare. Dopo due anni di restrizioni, il turismo è pronto al boom dei visitatori internazionali (e non solo). E molte saranno le sorprese. Nonostante un forte recupero nel corso del 2021, con un +31% di visitatori rispetto all’annus horribilis 2020, le presenze dei viaggiatori sono ancora inferiori del 14% rispetto al 2019, l’ultimo anno prima della pandemia. Il 2022 sarà, per certi versi, rivoluzionario rispetto agli scorsi anni. Molte destinazioni e abitudini dei turisti sono infatti cambiati, e oggi è più forte che mai la voglia di turismo esperienziale, legato agli interessi di viaggiatori più attenti e vogliosi di scoprire le radici dei luoghi che scelgono per una vacanza. PaesiOnLine, realtà del marketing turistico capace nell’ultimo anno di raggiungere 15 milioni di utenti attraverso la piattaforma web e i canali social in costante crescita, ha analizzato i trend del turismo in Italia a inizio 2022. Quello che ne è emerso è un quadro davvero interessante, che premia un’idea di viaggio più locale e ispirata soprattutto ai temi di spiritualità, natura e alle città con caratteristiche originali. Mantova e Montegabbione, le due “città ideali” più amate dagli italiani Chi si contenderà la palma di meta più amata dagli italiani nel 2022? Secondo i primi dati che PaesiOnLine ha raccolto, la sfida sarà tra due destinazioni diverse ma legate da un fil rouge: l’idealità. Mantova, la città dei Gonzaga costruita sui tre laghi è una scelta che in molti fanno per “tornare al passato”: a differenza delle grandi mete come Roma, Milano o Torino, i piccoli capoluoghi di provincia riescono a permettere una vacanza a misura d’uomo, da fare spesso a piedi o in bicicletta e muovendosi con i mezzi pubblici. L’altra città che il pubblico dei viaggiatori ha deciso di premiare quest’anno: Montegabbione, in Umbria. È qui che si trova la Città Buzziana, un curioso progetto architettonico che vide protagonista a inizio Novecento l’architetto Tommaso Buzzi. Il suo obiettivo? Disegnare una città ideale, che si ispirasse ai grandi edifici dell’antichità e fosse totalmente immersa nel verde. Un luogo dalla bellezza sorprendente, arricchita da simbolismi e da edifici che sembrano usciti dal Rinascimento. La spiritualità come idea di viaggio Abbiamo trascorso molto tempo da soli, con noi stessi: la condizione migliore per meditare e riflettere sul senso della vita. Per tanti, anche un riavvicinamento ai temi della spiritualità. Sono almeno 200mila gli utenti che PaesiOnLine ha intercettato come interessati ai viaggi nei luoghi spirituali in Italia. A trionfare in questa classifica delle intenzioni di viaggio nel 2022 c’è il Monastero di San Benedetto a Subiaco, un grande classico del turismo fuori porta a Roma ma che richiama visitatori da ogni parte d’Europa (del resto San Benedetto è il patrono del Vecchio Continente). La Toscana è invece la destinazione più apprezzata quando si parla di eremi e abbazie di campagne: dall’Eremo del Vivo a Castiglione d’Orcia, passando per l’Abbazia di Sant’Antimo a Pienza e quella di San Galgano a Chiusdino, nei pressi della quale si trova l’unica spada nella roccia che sia storicamente attendibile. Il fascino immutato dei laghi italiani Erano, sin dai tempi del Grand Tour, le mete che gli intellettuali europei non vedevano l’ora di raggiungere durante i loro lunghi viaggi. Eppure oggi il focus dei viaggiatori non è più concentrato su Garda, Como e Maggiore ma su piccoli laghi che hanno panorami mozzafiato da mostrare. È il caso dello Specchio di Venere a Pantelleria, che con le sue acque termali a 50 °C è una vera e propria piscina naturale di benessere capace di richiamare l’interesse di quasi 200.000 utenti della community PaesiOnLine. Un fascino che ritroviamo anche a meno di 100 km dalla Capitale, tra i monti della provincia di Rieti. È qui infatti che si trova il Lago del Turano, bellissima meta green sulla quale si affacciano Castel di Tora, Colle di Tora e il “borgo fantasma” di Antuni. Per chi ama le atmosfere tipiche delle Dolomiti, infine, questo sarà anche l’anno del Lago di Anterselva, un piccolo specchio d’acqua circondato dalle montagne del Trentino-Alto Adige e dalla fitta vegetazione alpina del Parco Naturale di Ries-Aurina. Gli itinerari dei panorami d’autore Grande spazio, come dicevamo, il 2022 lo darà anche al turismo escursionistico: i viaggiatori vogliono vivere en plein air, godendosi luoghi poco affollati e ricchi di scenari naturali d’autore. Come quelli della Strada panoramica per Portofino, considerata come la passeggiata vista mare più bella d’Italia da 112mila lettori di PaesiOnLine. Nell’analisi dei trend per l’anno in corso è emerso anche un interesse per gli itinerari artistici, come quello del Cretto di Burri a Gibellina: la magnifica opera, che ricopre i resti dell’abitato di Gibellina Vecchia distrutto dal Terremoto del Belice, è il simbolo di una cristalizzazione del dolore ma anche uno dei primi esempi di land art in Italia. Sulle pendici del Monte Baldo, sono oltre 50.000 i viaggiatori che da fine anno hanno mostrato interesse per il Santuario della Madonna della Corona, l’edificio di culto in stile gotico “sospeso” tra i boschi che circondano il Lago di Garda. I borghi, croce e delizia del turismo all’italiana Cosa sarebbe l’Italia senza i suoi borghi? I comuni d’autore sono stati, negli ultimi due anni, il fulcro della resistenza del settore turistico, e anche nel 2022 continueranno a dire la loro. I numeri, del resto, non mentono: tra i borghi più cercati d’Italia, i primi quattro hanno catalizzato l’interesse di quasi un milione di visitatori. A vincere questa sfida tricolore è Roscigno Vecchia in Campania, il borgo ancora oggi custodito dal suo unico abitante, Giuseppe Spagnuolo. I borghi hanno storie incredibili da raccontare: Marzamemi (Sicilia) lo fa con le sue tonnare e le bellissime piazzette, Casperia (Lazio) raccontando tremila anni di storia che vennero citati persino da Virgilio e Rasiglia (Umbria) con i suoi torrenti che attraversano il centro città, dandole il titolo puramente onorifico di Venezia degli Appennini.