Violentata e uccisa in Trentino: 20 anni all’aiutante reo confesso

L'avvocato della famiglia della vittima: "Sentenza molto importante"

FEB 14, 2022 -

Trento Milano, 14 feb. (askanews) – Condannato a 20 anni di carcere, al netto dello sconto di un terzo della pena previsto per la scelta del rito abbreviato. Si è chiuso così al Tribunale di Trento il processo a carico di Suleiman Adams, il ghanese che il 29 dicembre 2020 violentò e uccise a martellate Agitu Ideo Gudeta, etiope di 44 anni che si era trasferita in Trentino ad allevare capre di razza mochena e che per questo era diventata un’icona di emancipazione. Adams era un aiutante della vittima e aveva confessato il femminicidio poche ore dopo il delitto. La procura di Trento aveva chiesto 11 anni e 4 mesi di carcere per l’imputato. Il giudice ha condiviso la ricostruzione della pubblica accusa e condannato Adams a 20 anni per omicidio volontario e violenza sessuale. “E’ una sentenza molto importante per i familiari di Agitu”, spiega ad askanews l’avvocato Andrea De Bartolini, legale dei familiari della vittima che si sono costituiti parte civile nel processo. “Il giudice ha riconsciuto che Agitu sibì di una violenza sessuale inaudita, comessa con un dolo mostruoso. Tenuto conto del rito abbreviato, l’imputato è stato condannato a una pena che è quasi la maggiore possibile, e questo rappresenta un elemento di conciliazione per i familiari. Sono tutte persone che provengono da Usa e Canada, paesi con ordinamenti giudiziari differenti dal nostro, e perciò faticano a capire il significato di uno sconto di pena dovuto alla scelta del rito”.