Operaia morta, indagati per omicidio colposo vertici Bombonette

Macchinario senza dispositivi sicurezza

FEB 3, 2022 -

E. Romagna Bologna, 3 feb. (askanews) – “Non hanno minimamente considerato il rischio di contatto dei lavoratori con gli organi in movimento durante l’uso delle fustellatrici”. Per trarre maggior profitto e “risparmiare sui tempi di lavorazione”, al posto della prevista protezione statica fissa avrebbero installato dei “pareggiatori regolabili manualmente”, consentendo così l’avvio del macchinario anche in presenza di un operatore al suo interno. Sono alcune delle violazioni alle norme antinfortunistiche che la procura di Modena ha contestato a Fiano e Jacopo Setti, fondatore e delegato alla sicurezza della Bombonette di Camposanto, l’azienda nel modenese dove il 3 agosto scorso è rimasta uccisa Laila El Harima la giovane operaia di origine marocchina schiacciata da una fustellatrice. Dagli atti della Procura di Modena emerge che alla dipendente non sarebbe stato fatto seguire nemmeno il corso di formazione di legge per addestrarla all’utilizzo di quella macchina così pericolosa. La conclusione delle indagini preliminari della procura di Modena, che prelude all’invio a giudizio dei due indagati con l’accusa di omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche, rimarca la validità delle ripetute denunce fatte dai sindacati all’indomani dell’infortunio mortale.