Venerdì 28 gennaio 2022 - 13:09
Depressione ‘effetto collaterale’ del diabete per 700mila italiani
Raddoppiato il rischio di complicanze, triplicata la mortalità

“La depressione è una frequente comorbidità per numerose patologie croniche – spiega Matteo Balestrieri, co-presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia e professore ordinario di Psichiatria all’Università di Udine -. I nuovi dati confermano come dopo una diagnosi difficile come quella di diabete, una malattia con cui si è costretti a convivere per il resto della propria vita, aumenta la probabilità di andare incontro a un disturbo dell’umore: una percentuale di nuove diagnosi di depressione del 17% entro i primi 10 anni dalla diagnosi della patologia metabolica indica un’incidenza di malessere mentale che non può e non deve essere ignorata, soprattutto per le conseguenze drammatiche sulla salute generale dei pazienti che questa può avere”.
Lo studio, pubblicato di recente su Acta Diabetologica, è stato condotto da ricercatori dell’Università di Bologna su 30.815 nuovi casi di diabete che sono stati diagnosticati in Emilia Romagna fra il 2008 e il 2017, seguiti fino al 2020 per registrare le nuove diagnosi di depressione e le complicanze metaboliche emerse nel corso degli anni.
“I risultati di questa ampia analisi confermano che quando la depressione si associa a un’altra patologia, la prognosi peggiora in maniera netta – commenta Claudio Mencacci, co-presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia e direttore emerito di neuroscienze e salute mentale all’ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano -. Ecco perché è fondamentale monitorare tutti i pazienti che ricevono una diagnosi di malattia cronica, dal diabete alle malattie cardiovascolari, dalle patologie reumatiche ai tumori: nei mesi e anni successivi, il rischio di ammalarsi di depressione cresce e non deve essere considerata un ‘cattivo umore’ dovuto al peggioramento della salute, ma una patologia vera e propria che va trattata in maniera adeguata ed evitare che comprometta la salute e perfino l’aspettativa di vita”.
“Per questo – concludono Mencacci e Balestrieri – i pazienti con patologie croniche dovrebbero essere sottoposti a periodici screening per valutare l’eventuale presenza di depressione: soffrire di una malattia cronica impone nuovi limiti con cui occorre confrontarsi e comporta paure a cui può essere difficile far fronte. Tutto questo può portare alla comparsa di sintomi depressivi che non vanno ignorati ma indagati a fondo per porre una corretta diagnosi e, se necessario, intraprendere un adeguato trattamento”.