Vaccino, studio italo-spagnolo: fumo accelera caduta anticorpi

Possibili implicazioni anche su efficacia vaccinazione

GEN 20, 2022 -

Coronavirus Roma, 20 gen. (askanews) – La protezione offerta dai vaccini contro il Covid-19 si basa sulla risposta anticorpale indotta dai diversi tipi di vaccini Covid-19 a disposizione. Il livello di anticorpi varia da persona a parsone e, come nel caso di altri vaccini, diversi fattori – alcuni dei quali modificabili – possono contribuire a questa variabilità. Un’indagine epidemiologica, coordinata dal Centro di Ricerca sulla Sanità Pubblica (CESP) dell’Università Bicocca di Milano in stretta collaborazione con degli esperti del CoEHAR, ha studiato l’associazione tra lo stato di fumatore e le variazioni degli anticorpi, ossia le immunoglobuline G, IgG, prodotte dal vaccino e dirette contro Sars-Cov-2. Lo studio è stato condotto su 162 operatori sanitari che, su base volontaria, si sono sottoposti a test sierologici mensili per valute l’andamento del livello di anticorpi nei sei mesi successivi alla vaccinazione con vaccino a mRNA Pfizer. Un terzo gruppo di partecipanti fumava regolarmente nel periodo di studio: in questo gruppo, a 60 giorni dalla vaccinazione, si è riscontrata una diminuzione del livello di anticorpi più rapida che nei non fumatori. “I vaccini si sono dimostrati un’arma efficace contro il Covid-19. Sappiamo che la risposta immunologica è influenzata dai diversi fattori, come una precedente infezione da SARS-CoV-2, ma anche i nostri comportamenti e stili di vita. Abbiamo bisogno di ulteriori conferme dalla ricerca, ma questo studio suggerisce che il fumo contribuisce a indebolire la risposta delle immunoglobuline e con possibili implicazioni sull’efficacia stessa della vaccinazione. E questo può riguardare anche gli altri vaccini oltre a quelli anti-Covid-19” spiega Pietro Ferrara, medico epidemiologo del CESP di Bicocca. Il Prof. Riccardo Polosa, Fondatore del CoEHAR, guarda alle implicazioni dirette ai fumatori: “La ricerca scientifica in questo particolare periodo storico sta facendo sforzi enormi per trovare le risposte più efficaci per combattere il Covid-19, ma non possiamo dimenticare che ci sono tantissime altre malattie che portano alla morte e che dobbiamo considerare di risolvere i fattori di rischio modificabili, attraverso la corretta prevenzione o il passaggio a soluzioni meno dannose. Tra questi c’è l’abitudine al fumo. I nostri ricercatori stanno valutando quanto il fumo incida sulla progressione del Covid-19 e sull’impatto che Sars-Cov-2 ha sui soggetti fumatori: è evidente che si tratta di una relazione significativa che non possiamo sottovalutare”. Lo studio è parte di un più ampio progetto di ricerca, denominato VASCO (Monitoraggio della risposta al Vaccino Anti-SARS-CoV-2/COVID-19 in operatori sanitari) e coordinato dal CESP dell’Università Bicocca diretto dal Prof. Lorenzo Mantovani. L’obiettivo è stato quello di valutare la risposta al vaccino Pfizer in un campione generale di oltre 400 soggetti, confermando sicurezza ed efficacia della vaccinazione anti-COVID-19.