Lazio, Cacciatore: bene lo stop all’inceneritore di San Vittore

Bene il Ministero della Cultura è un progetto insensato

GEN 20, 2022 -

Lazio Roma, 20 gen. (askanews) – “Apprendiamo che il Ministero della Cultura ha dato parere negativo all’ampliamento dell’inceneritore di S. Vittore”, così il consigliere regionale del Lazio, Marco Cacciatore (Europa Verde), Presidente Commissione X Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti della Pisana. “Esprimo soddisfazione, anche se purtroppo in passato è capitato di vedere autorizzati insediamenti insostenibili, anche contro pareri – obbligatori ma ahimè non vincolanti ai sensi della legge – e osservazioni a non finire. L ‘area interessata è classificata ad uso civico, ostacolo che non mi risulta essere valicabile in alcun modo. Oltretutto il progetto è presentato, a quanto mi risulta, per trattare fanghi da depurazione e non combustibile da rifiuti”. Per Cacciatore “è razionalmente privo di fondamento il progetto di ampliare un inceneritore, proprio nel momento in cui sia l’Europa, con il pacchetto economia circolare, sia il Piano rifiuti regionale invitano a superare questa tipologia di trattamento. E’ anche in contraddizione con la necessità di aumento della raccolta differenziata – che ricordo essere un obbligo di legge – perché se aumenta la differenziata si riduce l’indifferenziato, da cui si estrae il combustibile che brucia in un inceneritore. Chi lo propugna – addirittura da Roma, che per raccolta differenziata è fanalino di coda nel Lazio e in Italia – vuole evidentemente che la situazione dei rifiuti, il sistema di raccolta e la vivibilità dei quartieri, resti nella Capitale tale e quale ad oggi”. Per il consigliere regionale e presidente della commissione rifiuti “rafforzamento della termovalorizzazione e aumento della differenziata sono quindi due cose che non stanno assieme. Roma da sola produce circa 300.000 tonnellate di rifiuti l’anno, quando San Vittore ne tratta un massimo di 400.000. Gli altri Comuni del Lazio sono molto più avanti di Roma con la differenziata e di certo non torneranno indietro. Si va dunque verso una inevitabile riduzione del materiale da combustione. Ampliare il termovalorizzatore del Lazio è insensato oltre che dannoso”.