Agente morto dopo Astrazeneca, famiglia non vuole archiviazione

Istanza al giudice del tribunale di Messina dei legali

GEN 12, 2022 -

Coronavirus Roma, 12 gen. (askanews) – Non archiviare l’indagine sulla morte del vice sovrintendente di polizia Davide Villa avvenuta il 6 marzo scorso. I legali della famiglia hanno presentato oggi istanza al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Messina. “Nonostante che la relazione dei consulenti della Procura abbia stabilito il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino Astrazeneca e il decesso, la stessa” autorità inquirente “ha presentato richiesta di archiviazione del procedimento penale, notificando il relativo avviso alle persone offese il 24 dicembre 2021, dopo quasi 10 mesi dall’apertura dell’inchiesta”. I legali della madre e dei fratelli di Davide Villa, l’avvocato Stefano Maccioni del Foro di Roma e Carlo Peluso del Foro di Catania, chiedono un supplemento di indagine. In particolare i penalisti “ritengono necessario approfondire se i protocolli di sperimentazione effettuati dalla casa farmaceutica, che ha prodotto il vaccino Astrazeneca, siano stati condotti in maniera corretta e se quanto accaduto a Davide Villa e ad altre persone fosse evitabile”. La madre dell’investigatore che era in servizio alla Squadra mobile di Catania “non si può morire così a 50 anni”. La signora poi sottolinea: “Mio figlio si era vaccinato per potermi stare più vicino viste le mie precarie condizioni di salute. Lui stesso si prendeva cura di me. Davide inoltre aveva un alto senso del dovere e della responsabilità che anche il suo ruolo gli imponeva. Per questo motivo ha subito accolto la raccomandazione a vaccinarsi rivolta alle Forze di Polizia. Ora chiedo giustizia per mio figlio Davide che ha lasciato un vuoto incolmabile nella nostra famiglia”. Il fratello di Davide, Fabrizio, spiega e aggiunge: “Il nostro non è un attacco alla campagna di vaccinazione che riteniamo indispensabile e a cui noi stessi abbiamo aderito ma abbiamo bisogno di sapere la verità su ciò che è accaduto a Davide. Mio fratello stava bene, non prendeva farmaci né soffriva di particolari problemi di salute. Questo nonostante le false informazioni circolate in questo periodo che hanno reso ancora più dolorosa la grave perdita di Davide”. “Voglio cogliere l’occasione per ringraziare a nome della mia famiglia i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso del Policlinico di Catania e del reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale San Marco per le cure prestate a mio fratello, pur non potendo fare nulla per salvarlo malgrado gli sforzi fino all’ultimo istante di vita. Ero presente e ho letto nei loro occhi tutta l’impotenza, la sconfitta e la disperazione davanti un caso difficile e senza precedenti”, dice ancora. L’avvocato Stefano Maccioni chiarisce: “Sussistono ancora molti aspetti da chiarire in relazione al vaccino AstraZeneca. In particolare sullo studio di eventuali effetti collaterali dovuti alla somministrazione, quale quello che ha purtroppo causato il decesso di Davide Villa. 1n ogni caso riteniamo (e chi vi parla non è certamente un no vax) che lo Stato dovrebbe essere vicino ai familiari delle vittime dei vaccini (che peraltro fortunatamente costituiscono una percentuale molto bassa). Sarebbe questo un segno importante per rafforzare la fiducia tra cittadini e istituzioni soprattutto in questo particolare momento”.