Cisl Sardegna: la regione utilizzi risorse per emergenza sociale

Il segretario Carta: "Un impegno che non può essere disatteso"

DIC 13, 2021 -

Sardegna Cagliari, 13 dic. (askanews) – In una nota firmata dal segretario regionale generale Gavino Carta, la Cisl Sardegna esprime un parere sull’utilizzo delle ingenti risorse finanziarie a disposizione della Regione sarda. Questo il testo. “Il 2021 ha reso ancora più evidente per gli effetti della pandemia, le criticità economiche e sociali della Sardegna. Nonostante alcuni timidi segnali di ripresa restano preoccupanti diversi indicatori, e testimoniano l’urgenza di affrontare con maggiore determinazione ed efficacia la questione sociale come aspetto primario della crisi in cui versa l’Isola. Le caratteristiche di questa vera e propria emergenza, ormai quasi endemica, riguardano la povertà materiale e l’esclusione dal godimento dei servizi primari, a iniziare da quelli sanitari, gli squilibri territoriali e dello spopolamento (che penalizzano ormai decine e decine di comunità), la disoccupazione giovanile e di genere, la precarietà del lavoro. Il 2022-27 vedrà la Regione Sardegna con una disponibilità finanziaria senza precedenti. Al netto del PNRR, del FEASR e FSC 2021-2027 la Regione dovrà infatti spendere 1,3 miliardi del POR FESR-FSE-FEASR 2014-2020), 1,56 miliardi di FSC 2014-2020 (sempre dati monitoraggio IGRUE), oltre che programmare e spendere 2,9 miliardi del POR FESR-FSE 2021-2027. A ciò si aggiunga che le Regioni dovranno gestire 66 miliardi di euro del PNRR, di cui il 40% dovrebbe essere indirizzato al SUD, con la Regione Sardegna che, rispondendo agli avvisi con progetti validi, potrebbe aspirare a ulteriori 4 miliardi di euro. A queste si dovrebbero peraltro aggiungere le risorse del Piano di Sviluppo e Coesione 2021-2027 che, secondo quanto annunciato nei giorni scorsi, ammonterebbero tra i 4 ed i 5 miliardi. Accanto al problema delle opere, da intendere come necessaria infrastrutturazione materiale, dove la Sardegna registra uno storico ritardo, la lotta alle povertà e per un lavoro sufficiente e dignitoso rappresenta una priorità ineludibile. Il totale delle pensioni arriva a un importo medio mensile di 762,73 euro. Gli squilibri territoriali e lo spopolamento sono l’altra emergenza rilevante dell’Isola. Si è dunque di fronte a una realtà che necessita di provvedimenti legislativi, di misure e strumenti, di impegni finanziari che vanno programmati e attuati anche con un forte e diffuso coinvolgimento delle rappresentanze economiche e sociali. E’ questo l’appello che il sindacato lancia alla Giunta regionale che però sembra intenzionata a procedere in solitudine”.