Rifiuti, Liguria approva nuovo piano: stop a invii fuori Regione

Previsto nuovo impianto per valorizzazione indifferenziata

DIC 10, 2021 -

Rifiuti Genova, 10 dic. (askanews) – La Giunta regionale della Liguria, su proposta dell’assessore Giacomo Giampedrone, ha approvato il nuovo piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche che punta a chiudere il ciclo a livello regionale. Dopo l’approvazione in giunta, partirà a breve la fase di consultazione pubblica della valutazione ambientale strategica, durante la quale chiunque potrà presentare osservazioni. La fase durerà 45 giorni dalla pubblicazione dell’avviso ufficiale e sarà gestita dal settore pianificazione territoriale e valutazione ambientale strategica quale autorità competente. Dopo questa fase il nuovo documento verrà portato in Giunta per la proposta definitiva al consiglio. Il nuovo piano dei rifiuti, che resterà valido fino a 2026, punta ad una riduzione alla fonte della produzione di rifiuti urbani (-4% al 2026) e ad aumentare ulteriormente la raccolta differenziata (si mira a raggiungere almeno il 67% sempre nel 2026), con nuove azioni di prevenzione e la promozione della tariffazione puntuale. Inoltre prevede la sostanziale conferma dell’assetto impiantistico per il trattamento dell’indifferenziato, incentrato sui quattro poli di Colli (Im), Boscaccio (Sv), Scarpino (Ge) e Saliceti (Sp), e per il recupero della frazione organica per cui sono già stati autorizzati i biodigestori di Colli e Saliceti ed è già operativo l’impianto di Cairo Montenotte. Il documento prevede inoltre un nuovo impianto d’ambito regionale che valorizzi il rifiuto indifferenziato in uscita dagli impianti di trattamento meccanico biologico, mediante un approccio preferibilmente “waste to chemical”, cioè producendo “green fuels” quali idrogeno e metanolo che possano essere impiegati in distretti verdi, con forte effetto di decarbonizzazione. In alternativa saranno valutate tecnologie di valorizzazione energetica. L’obiettivo infatti è valorizzare tali rifiuti per rendere la discarica uno strumento residuale e compiere il passo decisivo per la chiusura del ciclo a livello regionale, evitando l’invio di rifiuti fuori Regione, minimizzando gli impatti ambientali e ottimizzando i costi.