Eutanasia Roma, 26 nov. (askanews) – Dopo aver ottenuto il parere favorevole del Comitato Etico sulla presenza dei 4 requisiti per l’accesso al suicidio assistito, Mario, 43 anni tetraplegico marchigiano, rischia la “trappola burocratica”, ed è stato costretto a diffidare nuovamente l’Azienda sanitaria unica regionale (Asur) delle Marche, perché “inadempiente in merito alle dovute verifiche sul farmaco letale”. Questo è, infatti – spiega l’associazione Coscioni che sta seguendo il percorso di Mario – l’ultimo passaggio da effettuare prima di poter accedere legalmente alla morte medicalmente assistita, secondo l’iter stabilito dalla sentenza Cappato/Antoniani della Corte costituzionale. Mario ha così diffidato nuovamente l’Asur “ad effettuare come previsto dal Tribunale di Ancona in tempi brevissimi le dovute verifiche sulla modalità, la metodica e il farmaco idonei a garantire la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile”, così come ordinato alla Asur stessa dal Tribunale di Ancona lo scorso giugno e come previsto dalla sentenza della Corte costituzionale numero 242 del 2019. La nuova diffida, infatti, arriva a seguito del parere del Comitato Etico dei giorni scorsi: il Comitato ha confermato la sussistenza dei quattro requisiti previsti dalla Corte, ma allo stesso tempo non si è potuto esprimere in merito alla “metodica, il farmaco e le modalità di esecuzione”, in assenza della Relazione di verifica fatta dai medici nominati dall’azienda sanitaria regionale delle Marche. (Segue)
Dopo ok al suicidio assistito, Mario rischia “trappola burocratica”
Ennesima diffida alla Asur Marche per le verifiche sul farmaco