Sardegna Sulcis, allarme Confartigianato su aumento costo energia

"A rischio migliaia di posti di lavoro, il Governo intervenga"

NOV 25, 2021 -

Sardegna Cagliari, 25 nov. (askanews) – Le imprese e la dirigenza di Confartigianato Sud Sardegna esprimono forte preoccupazione per le conseguenze socio-economiche che il costo dell’energia, privo di un serio controllo da parte del Governo, avrà su un territorio già provato come quello del Sulcis, che conta 9745 imprese, di cui 343 solo a Portoscuso, e offre lavoro a circa 50mila persone, tra diretti e indotto. “Se i 400 dipendenti diretti del polo di Portovesme rischiano di rimanere a casa, alcune decine di imprese di fornitura indiretta potrebbero dover chiudere per sempre la loro attività, con un gravissimo rimbalzo negativo sull’occupazione e sull’economia del territorio”. Ne sono convinti Fabio Mereu e Pietro Paolo Spada, Presidente e Segretario di Confartigianato Sud Sardegna: “E questo non è che il primo esempio di una situazione che rischia di sfuggirci di mano e di vanificare una parte rilevante della ripresa economica, che peraltro in Sardegna abbiamo fino a questo momento visto solo in parte”. Secondo le analisi effettuate dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, nel 2021, il prezzo unico Nazionale dell’energia elettrica è salito del 138% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il prezzo del gas è salito del 78% rispetto al 2019. In salita anche i prezzi dei carburanti: dei primi nove mesi del 2021 il gasolio per autotrazione ha una quotazione, tasse escluse, del 25,5% superiore allo stesso periodo del 2020. “il meccanismo degli oneri generali di sistema va completamente ripensato dal Governo, da un lato ripartendo in modo più equo il peso degli oneritra le diverse dimensioni d’azienda, dall’altro spostando parte del peso dalla bolletta alla fiscalità generale”.