Aviaria, Animal Equality: abbattuti in allevamenti milioni animali

Influenza si diffonde in allevamenti intensivi, agire ora

NOV 25, 2021 -

Zootecnia Roma, 25 nov. (askanews) – Sono milioni gli animali finora abbattuti per contenere l’influenza aviaria ad alta patogenicità che da oltre un mese si sta diffondendo in Italia infettando tacchini, quaglie, polli e galline all’interno di allevamenti intensivi di Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il virus si è diffuso a partire da ottobre 2021 negli allevamenti italiani: sono 102 i focolai verificati, come riportato dal Ministero della Salute. “Si tratta di numeri enormi – spiega Animal Equality, organizzazione internazionale che lavora per porre fine alla crudeltà verso gli animali d’allevamento – che mostrano ancora una volta quanto gli allevamenti intensivi e l’alta densità degli animali allevati siano fonte di rischi sanitari, veri e propri serbatoi di virus in grado di mettere a rischio la biosicurezza di tutti e il benessere degli animali coinvolti”. Secondo quanto riportato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), la maggioranza degli allevamenti coinvolti è di tipo intensivo ed è concentrato prevalentemente in Veneto. A partire dal 9 novembre 2021, sono state confermate diverse positività per questo tipo di virus anche in volatili selvatici in Lombardia e Veneto. Per l’associazione “la galoppante diffusione dell’influenza aviaria a livello nazionale e internazionale indicano ancora una volta come gli allevamenti intensivi siano dei veri e propri serbatoi di virus pronti a esplodere. Sovraffollamento e stress, oltre a provocare ogni giorno la sofferenza degli animali allevati, favoriscono infatti anche la diffusione di malattie zoonotiche”. Animal Equality Italia chiede “che il benessere degli animali inizi ad essere considerato realmente una priorità da parte di istituzioni e aziende riconoscendo gli allevamenti intensivi come luoghi che minacciano l’ecosistema. È fondamentale infatti diminuire la densità degli allevamenti e il numero degli animali allevati a scopo alimentare, abbandonando il sistema intensivo di allevamento e mettendo fine a uno sfruttamento ingiusto e pericoloso per tutti noi”.