Roma, truffa sui bonus fiscali emergenza covid: sequestrati 110 mln

Operazione della guardia di finanza scopre piattaforma che operava in tutta Italia

NOV 24, 2021 -

Coronavirus Roma, 24 nov. (askanews) – La guardia di finanza ha sequestrato oltre 110 milioni di euro di crediti d’imposta relativi a bonus fiscali introdotti per far fronte all’emergenza Covid. I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza, emesso nella fase delle indagini preliminari dalla Procura della Repubblica capitolina, che riguarda oltre 110 milioni di euro di crediti fiscali, relativi a misure di sostegno emanate dal governo durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà. L’operazione nasce da un’analisi di rischio sviluppata dall’Agenzia delle Entrate sulla spettanza dei bonus, previsti dai Decreti “Rilancio” e “Cura Italia” del 2020, per le spese di locazione di immobili ad uso non abitativo e riconosciuti sotto forma di crediti d’imposta (in misura pari a una percentuale dei canoni effettivamente versati, e fino al 60%). Questi benefici fiscali possono essere direttamente utilizzati per compensare debiti fiscali, oppure ceduti, anche in parte e più volte, per lo stesso fine, con la comunicazione – sia del cedente che del cessionario – attraverso la piattaforma informatica “cessione crediti” messa a disposizione dalla predetta Agenzia. Gli accertamenti, delegati dall’Autorità giudiziaria al nucleo di polizia economico finanziaria di Roma, hanno fatto emergere un giro sospetto di crediti di imposta, crediti ceduti attraverso un sito internet a una società – con sede nella Capitale ma operante in tutta Italia – che si proponeva in rete come soggetto giuridico capace di far conseguire alla clientela “liquidità mediante lo smobilizzo immediato di crediti di imposta derivanti da norme speciali”. La società dichiarava di acquistarli e pagarli subito dopo aver svolto controlli documentali circa la loro genuinità, per poi cederli a sua volta a terzi, dietro compenso. (Segue)