Infermiera no vax riammessa al lavoro dal giudice di Velletri

In via temporanea. L'avvocato Torriero: "Prima volta in Italia"

NOV 24, 2021 -

Green pass Milano, 24 nov. (askanews) – Era stata sospesa dal lavoro e lasciata a casa senza stipendio perchè non vaccinata e di conseguenza sprovvista del green pass. La donna, Adele Passerini, infermiera “no Vax” in servizio alla Asl Roma 6, almeno per ora può rientrare al lavoro. Lo prevede il provvedimento d’urgenza adottato in via cautelare dal giudice Giulio Cruciani, del Tribunale del Lavoro di Velletri, in attesa dell’udienza del 7 dicembre prossimo, giorno in cui il caso sarà affrontato nel merito con le parti che si confronteranno con un contraddittorio in aula. In particolare, il giudice ha ordinato “l’immediata ricollocazione” della donna nel suo posto di lavoro e “l’erogazione dello stipendio a suo favore”. Un provvedimento cautelare e temporaneo adottato alla luce della “la rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale e ruolo alimentare dello stipendio). Perchè “la sospensione dal lavoro – si legge nel provvedimento firmato dal giudice del Tribunale di Velletri – può costituire solo l’extrema ratio e un evento di portata eccezionale in una azienda medio grande”. Soddisfazione dallo studio legale Torriero di Roma che assiste l’infermiera: “Si tratta del primo provvedimento in Italia che di fatto va a scardinare il combinato disposto tra obbligo vaccinale per il personale sanitario e obbligo di green pass obbligatorio per tutti in nome del prevalente diritto al lavoro”, fanno sapere dal pool di legali. “Il Tribunale con questa ordinanza – precisa l’avvocato David Torriero – riafferma con chiarezza il diritto al lavoro a fronte a una sospensione che non può fare riferimento al diritto alla salute se sono state proprio le decisioni del Governo a stabilire che lo stesso è garantito attraverso il ricorso ai tamponi ogni 48 ore”.