Cagliari Aou,vaccino ok anche per chi soffre malattie autoimmuni

Uno studio per fermare il Covid insieme all'ateneo cagliaritano

NOV 18, 2021 -

Sardegna Cagliari, 18 nov. (askanews) – Il vaccino anti Covid funziona e protegge anche le persone con malattie autoimmuni e non si rileva alcuna differenza di efficacia tra soggetti sani e persone con malattie infiammatorie immunomediate in terapia per quanto riguarda la risposta al vaccino a mRNA anti-Covid-19. La conferma arriva da un importante studio di Azienda ospedaliero-universitaria e Università di Cagliari. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Clinical and Experimental Medicine, è frutto del lavoro di diversi medici e ricercatori, in particolare Luchino Chessa, Davide Firinu, Stefano Del Giacco e Marcello Campagna (Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica). Con loro, Andrea Perra (Scienze Biomediche), Roberto Littera, medico immunogenetista afferente alla SC di Genetica Medica del Binaghi e Ferdinando Coghe, direttore sanitario e direttore del Laboratorio Analisi Chimico Cliniche e Microbiologia dell’Aou di Cagliari. “I soggetti immunodepressi – spiega Luchino Chessa – sono considerati fragili per il maggior rischio di infezione e per le possibili gravi complicanze. Per questo sono stati inseriti come categoria prioritaria nel calendario vaccinale nazionale anti-Covid 19”. L’obiettivo degli scienziati cagliaritani era di capire se effettivamente il vaccino fosse efficace anche in questa fascia di popolazione. La ricerca si è sviluppata nell’ambito dello studio Corimun, un ampio progetto condotto dai ricercatori dell’Università degli Studi di Cagliari che prende in considerazione la suscettibilità all’infezione da Sars-CoV-2 e la gravità del relativo quadro clinico nella popolazione sarda. L’obiettivo è stato di confrontare la risposta anticorpale alla vaccinazione per Sars-CoV-2 in soggetti con malattie infiammatorie immunomediate rispetto a persone sane. Un aspetto di grande attualità legato al fatto che anche adesso, a quasi due anni dall’inizio della pandemia, molti pazienti con malattie infiammatorie immunomediate sono esitanti a sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid 19. “La conclusione di questo studio – spiega Chessa – evidenzia che non ci sono differenze sostanziali di efficacia tra soggetti sani e persone con malattie infiammatorie immunomediate in terapia per quanto riguarda la risposta al vaccino a mRNA anti-COVID-19, mentre rimane il problema dei pazienti che sono in terapia con farmaci che deprimono la risposta B-cellulare, ma la cui vaccinazione è in ogni caso consigliata”.