Truffe sui prestiti della Regione Lazio: 15 indagati, 4 arrestati

La Guardia di Finanza di Catania sequestra 16 società e fondazioni

NOV 17, 2021 -

Criminalità Palermo, 17 nov. (askanews) – Un’associazione a delinquere finalizzata alle truffe nei confronti della Regione Lazio, riciclaggio e autoriciclaggio è stata scoperta e stroncata dalla Guardia di Finanza di Catania che ha eseguito 4 arresti. Le fiamme Gialle hanno anche sequestrato 16 tra società e fondazioni, con sede a Catania, Roma, Milano e Agrigento con oggetto sociale dichiarato in diversi settori economici (turistico, socio-assistenziale, consulenza gestionale e servizi, locazione immobiliare, edilizia, commercio all’ingrosso, editoria), oltre a disponibilità finanziarie, detenute in Italia e all’estero, per oltre 500 mila euro. Nel dettaglio sono state scoperte cinque truffe nei confronti della Regione Lazio, al fine di far ottenere indebitamente alle società riconducibili agli indagati e aventi oggetto attività nel settore turistico), cinque distinte linee di finanziamento a tasso agevolato, per complessivi 250 mila euro, erogati grazie al “Fondo Rotativo per il piccolo credito”, istituito per sostenere le piccole e medie imprese laziali. Per ottenere i finanziamenti, i promotori dell’associazione a delinquere hanno presentato – grazie a due commercialisti, uno di Catania, l’altro di Frosinone, parimenti sottoposti a indagine – falsi bilanci alla Camera di Commercio di Catania e dichiarazioni fraudolente ai fini delle imposte sui redditi all’Agenzia delle entrate per gli anni dal 2014 al 2018. I promotori dell’associazione, inoltre, dopo essersi presentati come referenti di una inesistente fondazione dello Stato Città del Vaticano, palesavano ai soggetti truffati la possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto, chiedendo il pagamento di un contributo per “spese amministrative”, pari a circa 260 mila euro. In tutti i casi, le somme provento delle truffe sono state oggetto di operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio: gli importi, infatti, a cura degli stessi indagati o di altri soggetti a loro vicini, sono stati prima frazionati su diversi conti correnti, intestati a società o fondazioni, e successivamente trasferiti verso altri depositi, anche detenuti all’estero in istituti di credito tedeschi e maltesi. Complessivamente sono 15 le persone (tra cui due professionisti, uno di Catania e uno di Frosinone)indagate dalla Procura di Catania.