Napoli, tra furbetti reddito cittadinanza molti lavoratori in nero

Sia a Napoli città che in provincia, anche alcuni extracomunitari

NOV 3, 2021 -

Reddito cittadinanza Napoli, 3 nov. (askanews) – Ci sono anche numerosi lavoratori irregolari che percepivano lo stipendio ‘in nero’ tra i numerosi percettori illeciti del reddito di cittadinanza, scoperti a Napoli e provincia nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri del Comando interregionale Ogaden e i militari del Nucleo Tutela del lavoro. Nel quartiere partenopeo Chiaiano, arrotondavano lo stipendio la commessa di un negozio di casalinghi e due baristi così un carrozziere del rione Don Guanella e una donna che ogni mattina apriva il suo chioschetto ai Camaldoli per vendere sigarette di contrabbando. A Cicciano è stato segnalato all’Inps un 58enne incensurato che, senza alcun titolo, effettuava con il suo furgone un servizio di trasporto a pagamento per gli studenti di un istituto scolastico. A Giugliano in Campania, una donna di origini rom ha sottoscritto la domanda per ottenere il reddito senza specificare che nel suo nucleo familiare c’era il marito, ricercato dal 2016 con due ordinanze di custodia cautelare pendenti e catturato lo scorso agosto dagli stessi carabinieri che le hanno fatto revocare il beneficio. Ancora a Giugliano dei 102 lavoratori impiegati in 10 differenti opifici e tomaifici, 68 erano ‘in nero’ e 25 percepivano anche il reddito di cittadinanza. Nei comuni di Castello di Cisterna, Acerra Marigliano, Pomigliano, Brusciano, Somma Vesuviana, Casalnuovo di Napoli, Sant’Anastasia sono state controllate le posizioni di 579 nuclei familiari. Più di 300 i percettori indebiti denunciati, per un danno all’erario che supera i 350mila euro. Tra le condotte illecite più frequenti, l’omessa comunicazione di variazioni della condizione economica. Un esempio è l’acquisto, durante il periodo in cui si percepisce il reddito, di beni mobili come auto e moto. Oppure la mancata comunicazione della presenza nel nucleo familiare di detenuti o soggetti sottoposti a misura pre-cautelare e cautelare. A Torre Annunziata molti gli extracomunitari segnalati: la normativa impone che prima di richiedere il reddito di cittadinanza siano necessari almeno 10 anni di permanenza in Italia. Molti quelli che, appena arrivati in Italia, hanno richiesto il reddito riportando fittiziamente sul modulo i “10 anni” minimi e beneficiato illecitamente di denaro dello Stato.