“Si sostiene”, progetto Soroptimist formazione-lavoro donne detenute

Firmato un Protocollo d'intesa con il Dap del Ministero della Giustizia

OTT 21, 2021 -

Donne Roma, 21 ott. (askanews) – Il lavoro e la formazione come mezzo di riscatto sociale ed emancipazione economica per le donne detenute. Questo il principio che ispira il progetto “SI SOSTIENE”, giunto quest’anno alla sua terza edizione, ideato dal Soroptimist International d’Italia (SII) in collaborazione con gli istituti e le sezioni femminili delle carceri. Giovanna Guercio, Presidente nazionale del Soroptimist International d’Italia, associazione di donne professioniste e manager con oltre 5.000 socie solo nel nostro Paese, ha firmato un protocollo d’intesa con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia Bernardo Petralia “per la realizzazione di percorsi formativi e laboratoriali in favore della popolazione detenuta femminile”. “Il Soroptimist Italia si batte da anni per tutelare i diritti delle donne e promuovere la loro emancipazione sociale attraverso un’istruzione di qualità e una formazione professionale anche in situazione complesse come le carceri – ha commentato Giovanna Guercio dopo la firma dell’accordo – siamo perciò molto soddisfatte di aver rinnovato la collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria e di poter contribuire al reinserimento nella società delle donne detenute aiutandole a costruirsi una professionalità e trovare un lavoro durante e dopo la detenzione”. Nelle prime due edizioni, il progetto “SI SOSTIENE” ha promosso 80 iniziative formative in una trentina di istituti con sezioni femminili, arrivando a coinvolgere 600 detenute.Ben 52 sono i Club SII che hanno realizzato corsi per parrucchiera, estetista, pasticciera, sarta, cake designer, governante, torrefattrice, apicoltrice, bibliotecaria, operatrici per la manutenzione del verde e la coltivazione di orti e piante aromatiche. Cinquanta sono le detenute che, dopo aver seguito i corsi, hanno fruito di borse-lavoro retribuite dentro o fuori dal carcere. Il nuovo protocollo avrà la durata di tre anni, durante i quali il Soroptimist organizzerà corsi teorico-pratici, con attività di laboratorio in numerosi e diversi settori (sartoria, cucina, estetica, artigianato, ecc.), della durata massima di sei mesi in collaborazione con esperti che guideranno le detenute nel percorso per l’ottenimento della certificazione professionale. Prevista anche la possibilità di concedere strumenti da lavoro (macchine da cucire, utensili da cucina, ecc.) in comodato gratuito alle donne che una volta fuori da carceri e istituti decidano di mettersi in proprio. Fondamentale sarà anche il lavoro di “sponsorizzazione” delle Soroptimiste, ovvero la sensibilizzazione di soggetti pubblici e privati finalizzata all’ottenimento di un posto di lavoro o borse di studio per le detenute aderenti al progetto.