Truffa su compravendita immobiliare a Roma: 5 arresti

Famiglia in cerca della prima casa raggirata per 250 mila euro

OTT 19, 2021 -

Roma Milano, 19 ott. (askanews) – Una truffa nel settore delle compravendite immobiliari del valore complessivo di 250 mila euro. Per questo 5 persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza a Roma: le accuse contestate a vario titolo sono falso ideologico, falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla propria identità, possesso di documenti di identificazione falsi, riciclaggio e autoriciclaggio in relazione a una truffa nel settore delle compravendite immobiliari. Le indagini delle Fiamme Gialle scattarono in seguito alla denunce presentate da diversi persone su varie truffe commesse in tempi diversi, ma relative allo stesso appartamento della Capitale. Gli investigatori della Gdf hanno ricostruito una sofisticata truffa realizzata, nell’arco di diversi mesi, in danno di una giovane famiglia che si apprestava ad acquistare la “prima casa”. In particolare, Mario Mattei, 61 anni, faceva pubblicare un annuncio di vendita su un noto sito web, presentandosi come agente immobiliare, curava i rapporti con gli aspiranti acquirenti. Grazie alla complicità di Nagla Alabrebi, 45 anni che con un documento contraffatto si spacciava quale proprietaria dell’appartamento, è poi riuscito a stipulare un “regolare” atto di compravendita dinanzi a un notaio, all’oscuro della frode, e a ottenere il prezzo pattuito di circa 250 mila euro. Il denaro poi stato fatto tempestivamente sparire dal conto corrente appositamente aperto sfruttando la falsa identità della Alabrebi, attraverso prelievi in contanti e due bonifici effettuati a favore di altrettante società in assenza di valide motivazioni economiche. Gli approfondimenti hanno permesso di portare alla luce l’attività di “monetizzazione” di proventi derivanti da attività criminose svolta dal trio composto da Massimo Mannarà, 60 anni, Francesco Carpentieri, 57 anni, e Mario Bazzurri, 56 anni. Un giro di prelievi di denaro contante permetteva di far rientrare in breve tempo i soldi a chi aveva disposto i bonificitornavano in breve tempo, al netto del corrispettivo per l’illecita prestazione resa.