Restituita alla biblioteca di Todi antica cinquecentina del Petrarca

Ritrovata dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale

OTT 12, 2021 -

Cultura Roma, 12 ott. (askanews) – La “cinquecentina” a stampa di Francesco Petrarca dal titolo “Le volgari poesie”, edita a Venezia nel 1528, è stata restituita al Direttore della Biblioteca diocesana di Todi, Don Alessandro Fortunati, dal Comandante del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Perugia, il tenente colonnello Guido Barbieri. La restituzione è avvenuta nel corso di una cerimonia che si è scolta all’interno del cinquecentesco e suggestivo salone affrescato del Palazzo vescovile a Todi, alla presenza del Vescovo di Orvieto-Todi, Mons. Gualtiero Sigismondi, e della Soprintendente ai beni archivistici e bibliografici dell’Umbria, Giovanna Giubbini. Si è così conclusa un’articolata attività investigativa che ha portato al sequestro e alla restituzione di numerosi altri testi e documenti archivistici di valore storico recuperati dai “Carabinieri dell’Arte” fra il 2019 e il 2020. L’indagine, avviata a novembre del 2019, si è sviluppata nell’ambito dei continui e mirati controlli svolti dai carabinieri del reparto specializzato dell’Arma per monitorare le compravendite online di beni culturali. Nell’effettuare le verifiche su alcuni annunci di vendita pubblicati su un celebre social network, l’attenzione dei carabinieri è stata catturata dall’inserzione di un utente che proponeva la vendita di un antico libro così descritto: “Il Petrarcha con l’espositione d’Alessandro Vellutello e con molte altre utilissime cose in diversi luoghi di quella nuovamente da lui aggiunte. Pubblicazione 1528 (stampate in Vinegia per maestro Bernardino de Vidalivenetiano, del mese di febbraio 1528) Rarissima”. Insieme all’annuncio erano presenti alcune fotografie, che si sono rivelate particolarmente utili ai fini investigativi, perché hanno permesso di rilevare, su una delle pagine, la nota manoscritta: “… amico e condiscepolo nel… Seminario di Todi l’anno del signore 1849…”. Dalla particolare trascrizione vergata a mano e, soprattutto, grazie al riferimento al Seminario di Todi, si è potuto dedurre che il libro potesse provenire da quella che un tempo era stata la raccolta libraria di quell’Istituto religioso. L’immediato riscontro, condotto presso l’ente ecclesiastico di Todi, con il coinvolgimento della Soprintendenza bibliografica archivistica dell’Umbria, ha permesso di risalire alla proprietà del volume: risultava registrato, con specifica trascrizione d’inventario, nel “Catalogo manoscritto della Libreria del Venerabile Seminario di Todi”, compilato dal 1845 per ordine del Rettore Don Giulio Pensi; fondo bibliografico, che, all’atto della chiusura del seminario, confluì per intero nella Biblioteca Diocesana di Todi. (segue)