A Vinitaly il racconto corale del vino lombardo che cresce all’estero

In I sem mercati stranieri +11,7%. A Verona 12 consorzi e 9 masterclass

OTT 11, 2021 -

Enogastronomia Milano, 11 ott. (askanews) – Il senso della partecipazione della Lombardia al Vinitaly Special Edition, in programma a Verona dal 17 al 19 ottobre, lo dà la presidente dell’Associazione consorzi vini lombardi (Ascovilo), Giovanna Prandini: “La qualità è condizione necessaria ma non sufficiente, è necessaria per il mercato ma questo non ci mette al riparo dalle sfide come la pandemia ha dimostrato – ha detto durante la conferenza stampa in Regione Lombardia – bisogna ripartire dalle eccellenze della Lombardia” e “uscire dalla frammentazione”. Unità è una delle parole chiave, insieme a creatività, emerse più frequentemente durante la presentazione dello spazio espositivo della Lombardia all’appuntamento veronese, che, come non manca di ripetere ogni volta l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, vanta una scuderia vini per il 90% a denominazione di qualità (5 Docg, 21 Doc e 15 Igt) e con un apprezzamento in crescita sull’estero: nel primo semestre di quest’anno infatti l’export è aumentato dell’11,7%, in decisa ripresa rispetto allo scorso anno (dati Istat). E anche gli acquisti domestici hanno evidenziato una crescita destinata a consolidarsi con il passare dei mesi. L’edizione speciale della fiera di Verona vedrà protagonisti, nello stand finanziato e realizzato in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, 12 consorzi lombardi (assente solo il Consorzio Botticino) e nove master class organizzate da Ascovilo, di cui 3 dedicate ai territori dell’Oltrepò pavese, Valtellina e Garda (entrambe le province di Brescia e Mantova) e le restanti sei con degustazioni tematiche dedicate ai 13 consorzi di Ascovilo. L’inedita edizione autunnale del Vinitaly, più leggera, ha sottolineato il direttore generale di VeronaFiere, Giovanni Mantovani, “non aspettatevi che sarà un Vinitaly tradizionale, ma uno strumento in più che le aziende hanno voluto cogliere. Le aziende che hanno più potenziale sul mercato globale hanno scelto di esserci è vero, sono aziende che hanno seguito il Vinitaly in tutte le edizioni ma anche nell’unico evento in presenza all’estero: il roadshow in Cina”. Ecco in questa cornice va letta la partecipazione della Lombardia, che col racconto corale del suo vino nei tre giorni scaligeri parlerà inevitabilmente anche di territorio, in un circolo virtuoso che accanto ai prodotti vede promuovere le aree da cui originano. Non a caso il trend dell’enoturismo continua a crescire con una ricerca costante di esperienze nuove e originali che durante la pandemia hanno stimolato la creatività delle 3 mila imprese vitivinicole lombarde, oltre un quarto delle quali gestite da donne. “Nell’ultimo anno e mezzo gli italiani hanno scelto con decisione il turismo di prossimità, che si è dimostrato essere una scelta molto apprezzata che ha consentito di riscoprire anche i vini lombardi – ha commentato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – Sono state particolarmente ricercate le realtà a conduzione famigliare, quelle che valorizzano i vitigni autoctoni e le denominazioni di qualità maggiormente rappresentative del legame tra il vino e il territorio”. Non solo: oltre alla originalità, il turista enogastronomico è molto sensibile alla sostenibilità, un ulteriore pungolo per le imprese impegnate a valorizzare la biodiversità con strumenti avanzati per migliorare la qualità delle produzioni, ridurre l’impronta carbonica e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, a partire da quelle idriche. “La sfida per il futuro è esplorare nuovi mercati raccontando all’esterno il legame indissolubile tra vino e territori di Lombardia, le tecniche di produzione sempre più sostenibili e il lavoro agricolo che si cela dietro una etichetta – ha spiegato Rolfi – C’è sempre più voglia di Italia nel mondo e il Vinitaly sarà un’occasione eccezionale per i nostri produttori che intendono consolidare il mercato interno e avere modo di farsi conoscere all’estero”.