Don Ciotti: i confini non esistono in natura, generano violenze

Il fondatore del Gruppo Abele: Europa respinge chi fugge da crisi

OTT 9, 2021 -

Ue Milano, 9 ott. (askanews) – “I confini non esistono in natura. Sono convenzioni che quando diventano frontiere invalicabili generano ingiustizie, violenze e guerre. Lo aveva già denunciato don Tonino Bello nel 1992, la politica rischia di ridursi a regolatrice di interessi, affermò allora, temendo che l’Europa crescesse sempre più come ‘cassa’ e non come ‘casa’ comune, e che il Vecchio Continente da terra di fratelli si trasformasse in terra di mercanti senza cuore”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele in un’ intervista a Famiglia Cristiana, commentando la richiesta di Dodici membri dell’Unione europea alla Commissione di Bruxelles, di finanziare la costruzione di “protezioni” alle frontiere per respingere i migranti. “È bene sapere che la Terra misura 13 mila chilometri di diametro, ma ne conta già oggi circa 16 mila di barriere, muri, fili spinati. Vogliamo continuare a creare divisioni?Oggi i confini si manifestano da un lato come distanza e come diseguaglianza, dall’altro come processi di esclusione e come atti di respingimento. I ‘confini’ lasciano passare le merci ma spesso sbattono la porta in faccia a persone che scappano da conflitti, miseria, drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici”.